SAN CESAREO – Non falsificò gli atti, assolto l’ex Comandante dei vigili urbani

Scagionato con formula piena il tenente colonnello Guido Scarpato: era accusato di aver “forzato” l’affidamento della fornitura dell’autovelox. A denunciare il caso fu l’attuale assessore Arianna Bellìa, assunta nella “Concorsopoli” di Allumiere

A sollevare il caso fu il capogruppo dell’opposizione, insospettito dall’affidamento di un appalto. Sospetti liquefatti come neve al sole all’esito di un iter giudiziario durato sette anni. Così ieri, giovedì 30 settembre, il Tribunale di Tivoli ha scagionato con formula piena da tutte le accuse Guido Scarpato, 70 anni, ex Comandante della Polizia Locale di San Cesareo fino al 2016 e oggi in pensione. L’ufficiale era accusato di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri, falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, falso e abuso d’ufficio relativamente alla procedura con la quale aveva affidato in proroga la fornitura dell’autovelox per il Comune dei Monti Prenestini.

I fatti risalivano all’estate del 2014 e finirono sotto la lente della Procura di Tivoli a seguito di un accesso agli atti dell’allora consigliere comunale e capogruppo dell’opposizione Arianna Bellìa, attuale assessore a San Cesareo, uno dei tanti politici – in particolare del Partito Democratico – assunti nella chiacchierata “Concorsopoli” di Allumiere sulla quale indaga la Procura di Civitavecchia.

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I magistrati tiburtini ipotizzarono che il comandante Scarpato, per occultare alcune irregolarità, avesse addirittura distrutto la determina con la quale prorogò la fornitura dell’autovelox alla ditta “Tm Service Srl”, addebitandogli perfino l’abuso d’ufficio in quanto il tenente colonnello sarebbe rientrato dalle ferie per assegnare il servizio all’impresa. Tra i capi di imputazione, anche la presunta falsificazione di una delibera per la liquidazione di una fattura della ditta “Maggioli” e del registro informatico degli atti amministrativi del Comune di San Cesareo.

Accuse alle quali oggi nemmeno la Procura di Tivoli credeva, tant’è che il pubblico ministero Arianna Armanini ha chiesto l’assoluzione di Guido Scarpato per non aver commesso il fatto, quella che una volta era definita insufficienza di prove. Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia e composto dai giudici Emanuela Maria Francini e Sergio Umbriano ha invece scagionato l’ex comandante con formula piena perché il fatto non sussiste.

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“Non avevamo mai avuto dubbi dell’innocenza del tenente colonnello Scarpato, ufficiale dalla carriera sempre irreprensibile – commenta il suo legale di fiducia, l’avvocato Domenico Cagnucci di Roma – La procedura di affidamento era stata eseguita formalmente in maniera perfetta e i giudici hanno potuto constatarlo durante il dibattimento verificando i documenti e interrogando i testimoni”.

Le motivazioni della sentenza di assoluzione saranno pubblicate fra 60 giorni.

foto di Guido Scarpato dal sito

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