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Fondo Impresa donna: 40 milioni per l’imprenditoria femminile

Firmato il relativo decreto dal ministro dello sviluppo economico Giorgetti per rafforzare gli investimenti in questo campo. Ci saranno altre risorse con i finanziamenti del Pnrr

Firmato dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti il decreto interministeriale per rendere operativo il Fondo Impresa Donna che mira a rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile. L’obiettivo della misura è quello di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Il Fondo Impresa Donna al momento ha un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro (in effetti un po’ pochini), ma il Governo ha già stabilito che ci saranno altre risorse, 400 milioni, provenienti dal Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, all’interno di una delle sei missioni previste, ovvero quella chiamata “Inclusione e coesione”.

Il decreto interministeriale è stato firmato anche dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia. Sarà quindi inviato alla Corte dei Conti per la registrazione.

Ma come funziona? Una parte dei fondi (che poi sono un mix tra finanziamenti a fondo perduto e prestiti), pari a 32,5 milioni, dovrebbero andare alla nascita e al consolidamento di imprese femminili; una cifra di 6,2 milioni dovrebbe essere riservata alla diffusione  della cultura imprenditoriale e alla formazione. Ci sono anche 1,3 milioni destinati alla gestione della misura affidata a Invitalia (Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del ministero dell’economia).

E i beneficiari? Società di persone con ameno il 60% di donne socie; società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno due terzi donne; imprese individuali la cui titolare è una donna; lavoratrici autonome. I settori coinvolti: industria, artigianato, trasformazione di prodotti agricoli, servizi, turismo, commercio.

Con un successivo provvedimento del ministero dello sviluppo economico, verranno fissate sia la data di partenza delle domande, sia la modalità di presentazione attraverso piattaforma dedicata di Invitalia.

 

 

 

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