I sindaci del Nord-Est ricordano il “4 novembre”

Quest’anno la Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate si unisce al centenario della traslazione all’Altare della Patria del Milite Ignoto

Quest’anno la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate si unisce al centenario della traslazione all’Altare della Patria del Milite Ignoto, il soldato sconosciuto caduto durante la Prima Guerra mondiale e scelto emblematicamente per raffigurare tutti i militari morti in guerra, i cui corpi non sono mai stati identificati. Per questa importante ricorrenza il sindaco di Guidonia Michel Barbet ha inaugurato il monumento al Milite Ignoto presso Largo Centroni. Il luogo ricorda anche la scomparsa del carabiniere Paolo Centroni, alla cerimonia, infatti, ha preso parte la sorella del militare. “Ricordare i caduti della Grande Guerra è un dovere morale e civico per qualsiasi Amministrazione Comunale – ha dichiarato il primo cittadino di Guidonia- soprattutto ripensare a chi non ha avuto la possibilità di essere riconosciuto. Per questo motivo, quindi, è più che mai fondamentale la presenza di questo monumento all’interno della nostra Città, in un luogo simbolico che unisce la storia passata del nostro Paese a quella recente di Paolo Centroni”.

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Il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti, ha ricordato che come mi capita spesso di:” fare, anche oggi ho voluto rammentare che il monumento di piazza Garibaldi – di recente restaurato dal Comune di Tivoli con fondi ministeriali – è adiacente a un parco giochi, il luogo prediletto dei bambini.

Una vicinanza importante tra uno dei luoghi prediletti dai bambini e deputato alla loro gioia, e un monumento dedicato alle centinaia di migliaia di uomini e donne, che hanno sacrificato la loro vita per raggiungere obiettivi di pace, di libertà e di democrazia: se quelle vite si sono sacrificate, è perché quelle dei bimbi potessero avere un futuro. Soprattutto, un futuro migliore”. Per il primo cittadino di Monterotondo Riccardo Varone è necessario ricordare sempre un”: caposaldo “scolpito” nella nostra Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

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FGI

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