Storie di banditi. Sciarra come Giuliano

Molto tempo dopo la medesima sorte toccherà al bandito Salvatore Giuliano tradito da Gaspare Pisciotta, il suo “devoto” sodale

Nel XVI secolo e non solo l’Italia è stata terra di banditi soprattutto nel centro- sud dove sono ancora oggi “vivono” i racconti legati alle imprese di Carmine Crocco e di Giuseppe Musolino noto come U ‘re i l’Asprumunti”. Fra i fuorilegge più noti un posto spetta senza dubbio a Marco Sciarra, che era considerato dai “giornali” del tempo un uomo che rubava ai ricchi per ridistribuire ai poveri. Il temuto brigante abruzzese, originario di Castiglione della parrocchia di Riano presso Rocca Santa Maria nella montagna teramana, è anche protagonista della fallita irruzione del 1592 quando i cittadini di Cerreto Laziale si barricano all’interno di una fortezza per sfuggire all’assedio. Il fuorilegge nel 1593 viene ucciso nei pressi di Ascoli Piceno, da un suo fedele compagno: Battistello. Molto tempo dopo la medesima sorte toccherà al bandito Salvatore Giuliano tradito da Gaspare Pisciotta il suo “devoto” sodale, che sarà avvelenato in carcere con un caffè. Medesimo mezzo utilizzato per eleminare il banchiere Michele Sindona, coinvolto nell’affare Calvi e mandante dell’omicidio di Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere Michele Sindona.

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FGI

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