Contagi e terapie intensive in aumento

Natale a rischio giallo

Contagi in aumento in Italia. Crescono i numeri dei ricoveri, ma tutte le regioni restano in zona bianca col rischio di diventare gialle a Natale, se la tendenza non cambia. Il bollettino di Protezione Civile e ministero della Salute certifica altri 8.516 contagi e 68 morti. Lombardia, Lazio e Veneto chiudono la giornata con oltre 1.000 casi a testa.  L’indice Rt – in base ai rilievi dell’Iss – sale fino a 1,21, l’incidenza raggiunge 78 casi di coronavirus su 100mila abitanti. Il tasso di occupazione da parte di pazienti covid in terapia intensiva è al 4,4%, in salita rispetto al 4,0% rilevato una settimana prima, il 4 novembre. In salita anche l’occupazione dei reparti di area medica che si attesta al 6,1% rispetto al 5,3% del 28 ottobre. Il Friuli Venezia Giulia ritenuto a rischio alto, la Calabria a rischio basso,  le altre moderato.

“In tutte le Regioni c’è un aumento della circolazione del virus e questo si traduce in un aumento dei casi”, ha informato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ”Riflettori puntati si bamini  5-11 anni.”La circolazione è in netto aumento in Europa, specie orientale”.

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Manca poco più di un mese a Natale. “In questo momento è difficile fare previsioni, a meno che non si abbia la palla di vetro”. Non possiamo “sapere quale sarà l’andamento nelle prossime settimane, perché potrebbero cambiare i comportamenti. Potrebbe esserci, per esempio, una corsa a vaccinarsi, mentre ora c’è un po’ di stasi. E quindi è difficile fare queste previsioni”, dice all’AdnKronos il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

“Non possiamo escludere un ulteriore aumento dei casi, ma questo potrebbe non essere accompagnato da una crescita dei casi in terapia intensiva, grazie all’effetto dei vaccini e le misure prese. Ma se dovesse salire l’incidenza, alcune regioni bianche potrebbero diventare gialle: è impossibile adesso dire quando ci sarà il picco dei casi”, aggiunge.

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BOLLETTINO, RT E INCIDENZA

Lombardia, Lazio e Veneto archiviano una giornata con oltre 1.000 casi a testa. Il quadro nazionale è completato dai dai del monitoraggio dell’Iss: l’indice Rt sale fino a 1,21, l’incidenza raggiunge 78 casi di coronavirus su 100mila abitanti. Il tasso di occupazione da parte di pazienti covid in terapia intensiva è al 4,4%, in salita rispetto al 4,0% rilevato una settimana prima, il 4 novembre. In salita anche l’occupazione dei reparti di area medica che si attesta al 6,1% rispetto al 5,3% del 28 ottobre. I dati dell’ultimo monitoraggio danno il Friuli Venezia Giulia ad alta probabilità di progressione verso un rischio alto, la Calabria unica regione a rischio basso e tutte le altre regioni e province autonome sono classificate a rischio moderato.

CONTAGI IN AUMENTO

“In tutte le Regioni c’è un aumento della circolazione del virus e questo si traduce in un aumento dei casi”, dice presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro. “La mappa europea, anche questa settimana, mostra un’Europa divisa in due e le parti confinanti con la zona orientale sono maggiormente in rosso -aggiunge – La circolazione del virus sta aumentando. Le curve ci mostrano come anche nel nostro Paese i casi sono in crescita, ma più contenuta rispetto ad altri Paesi. In Europa la circolazione è in netto aumento”.

CASI IN CRESCITA TRA I BAMBINI

L’analisi del contagio evidenzia che negli ultimi 7 giorni si concentra una crescita dei casi nelle fasce d’età intermedie, 30-39 anni e 40-49 anni, che poi hanno la quota di popolazione non vaccinata più significativa, e tra i giovani dove ancora non è raccomandata la vaccinazione”. Riflettori puntati sulla ‘classe’ 5-11 anni, in sostanza: “L’analisi dei casi pediatrici di infezione da Sars-CoV-2 ci mostra come, sostanzialmente, anche in questa fascia di età ci sia una circolazione aumentata del virus, in particolare nella popolazione sotto i 12 anni”.

NATALE, RISCHIO ZONA GIALLA

Manca poco più di un mese a Natale. “In questo momento è difficile fare previsioni, a meno che non si abbia la palla di vetro”. Non possiamo “sapere quale sarà l’andamento nelle prossime settimane, perché potrebbero cambiare i comportamenti. Potrebbe esserci, per esempio, una corsa a vaccinarsi, mentre ora c’è un po’ di stasi. E quindi è difficile fare queste previsioni”, dice il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

“Non possiamo escludere un ulteriore aumento dei casi nelle prossime settimane, ma questo potrebbe non essere accompagnato da una crescita dei casi in terapia intensiva, grazie all’effetto dei vaccini e le misure prese. Ma se dovesse salire l’incidenza, alcune regioni bianche potrebbero diventare gialle: è impossibile adesso dire quando ci sarà il picco dei casi”, aggiunge

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