ATLETICA – A tu per tu con il velocista di Vicovaro Daniele Groos

Il giovane velocista, che ha già ottenuto vari premi, racconta il dietro le quinte della vita da atleta, tra preparazione e gare

Daniele Groos, di Vicovaro, un paese in provincia di Roma, è un velocista di 17 anni con un futuro più che promettente. Ha già vinto vari titoli italiani ed è determinato a non fermarsi, anzi, questo sembra solo l’inizio di una brillante carriera. Per raggiungere i suoi obiettivi può fare affidamento sul supporto del padre Massimo, la madre Annamaria e i fratelli, senza dimenticare l’allenatore Alighieri Tarquini e gli amici, alternandosi tra allenamenti, gare e la vita da diciassettenne.

Come è iniziato tutto?
La passione per l’atletica ce l’ho sempre avuta nel sangue, precisamente a 3 anni mamma ha deciso di portarmi da Alighieri Tarquini al campo e da lì è iniziata la mia vera vita e sono arrivato dove sono ora.

Quanti premi hai vinto? in quanti anni?
Al momento ho vinto 5 titoli italiani in 2 anni, 2 da cadetto (u16) nei 300 e nella staffetta 4×100, e 3 da allievo(u18) nella staffetta 4×400 e 2 volte nei 200 indoor, ma il bello deve ancora venire. Durante la mia prima esperienza in nazionale u20 in Francia, abbiamo vinto di mezzo punto sui francesi.

Il premio più soddisfacente?
Ovviamente il premio più soddisfacente di tutti è stato il primo titolo che ho vinto, quello da cadetto nei 300 m, ho provato un’emozione unica che riesco a percepire ancora oggi.

Quanto ti alleni? c’è molta preparazione dietro alle gare?
Mi alleno 6 volte a settimana per tutto l’anno e si, dietro una gara c’è molta preparazione, sia fisica che mentale per cercare di arrivare all’obiettivo più carichi che mai e alla massima prestazione fisica, io personalmente cerco sempre di non focalizzarmi sulla gara e non pensarci troppo, semplicemente affrontare il pre-gara come se non lo fosse e ammetto che ha sempre funzionato.
Inoltre, nella preparazione delle gare mi sta aiutando anche il professor Sandro Donati che, due volte a settimana, mi controlla la tecnica di corsa e collabora con Alighieri per trovare i giusti allenamenti.

Riesci a gestire gli allenamenti, la scuola e la tua vita?
Sì, con un po’ di organizzazione riesco a gestire tutto, alternando studi e allenamento nel mezzo della settimana e ad uscire nel weekend, ovviamente, come ogni atleta, devo rinunciare a qualche svago, ma ne vado fiero perché so che si tratta del mio futuro e del mio sogno.

Quando e quale sarà la prossima gara?
Le prossime gare saranno a metà aprile, dei meeting con gare spurie che mi aiuteranno ad entrare in forma per iniziare al meglio la stagione outdoor, che sarà molto lunga e impegnativa, con i principali impegni a luglio con i campionati italiani, e agosto con i campionati europei u20.

Cosa dicono in famiglia, a scuola, il tuo allenatore?
Il mio allenatore, la mia famiglia e i miei amici sono i primi a credere in me anche quado io non lo faccio e so che mi sosterranno sempre. In particolare, il mio allenatore che ormai è diventato un componente della mia famiglia, mi ha sempre sostenuto e ha visto in me cose che nessuno aveva mai visto prima, è come se già dal principio avesse saputo come sarebbero andate le cose. Il rapporto che ho con lui è un rapporto indescrivibile, diamo entrambi la vita per la pista.

Il tuo sogno nel cassetto
Il mio sogno nel cassetto è sempre stato uno sin da piccolo, ovvero quello di vincere una medaglia d’oro alle olimpiadi, saper di essere arrivato all’apice di questo sport e aver reso fieri la mia famiglia, i miei amici ma soprattutto Alighieri, rendergli indietro tutta la fiducia che lui ha posto in me. (di Camilla Nonni)

 

LEGGI ANCHE  Alberto Sordi, al via le riprese del primo docufilm sulla vita privata

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.