TIVOLI – Ospedale, il pronto soccorso riapre in un container

Asl e Regione mostrano ai sindacati il progetto di ripartenza

Al momento c’è una sola certezza: il pronto soccorso riaprirà all’interno di una struttura prefabbricata in costruzione nel piazzale antistante il Dea distrutto dalle fiamme.

L’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli

Tra una settimana verrà messo nero su bianco il resto del progetto per la riapertura dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli, chiuso e sequestrato dalla Procura a seguito del tragico incendio divampato nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 dicembre 2023 costato la vita a tre anziani pazienti.

Gli accessi all’ospedale e al pronto soccorso sono inibiti dai nastri bianco rossi

Oggi, martedì 16 gennaio, negli uffici della Regione Lazio i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali del Comparto e mediche hanno incontrato il Direttore della Direzione Generale della Pisana Alessandro Ridolfi, il Direttore Generale della Asl Roma 5 Giorgio Giulio Santonocito e il Direttore Amministrativo dell’Azienda Sanitaria Filippo Coiro.

L’ingresso del Punto di Primo Intervento allestito presso la palestra Maramotti

Dall’incontro è emerso che entro fine gennaio il Punto di Primo Intervento attualmente adibito presso la palestra Maramotti di largo Baja verrà chiuso e trasferito in una struttura coibentata in corso di costruzione proprio davanti all’ingresso del reparto devastato dal rogo.

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La struttura prefabbricata in costruzione che ospiterà il pronto soccorso

“Tutte le organizzazioni chiedono di accelerare i tempi di riapertura – spiega in una nota Aldo Capobianchi, Segreterio della Funzione Pubblica CGIL Roma EstIl Direttore Generale ha indicato lo stato dei lavori e le possibilità di riapertura a breve e medio termine, descrivendo la intenzione di utilizzare cabine elettriche provvisorie che consentirebbero di fatto il riavvio di alcuni reparti dell’ospedale.

Il piano e il percorso da programmare, tenendo presente l’inchiesta giudiziaria e le parti sotto sequestro, sarà presentato martedì 23 alle organizzazioni aziendali.

Si è parlato di tendere a riaprire un pronto soccorso, che vuol dire avere riaperto le radiologie, i laboratori, i reparti di chirurgia dialisi, sale parto, Utic, sale operatorie, Rianimazione e altro. Vedremo i modi e i tempi …”.

“La CGIL – conclude Capobianchi – ha rimarcato l’esigenza di fare presto per evitare i ritardi sul soccorso dei pazienti, i danni economici nel rivolgersi al privato pagando completamente le prestazioni sanitarie e l’ingolfamento delle strutture e ospedali del quadrante est.

Si è fatto notare che il personale continua a spostarsi e lavorare in ospedali a molti chilometri di distanza e trovare modalità di sostegno per le difficoltà che affrontano”.

“È stata assicurata la riapertura di alcuni servizi essenziali alla fine del mese – fa eco Igino Rocchi, Segretario territoriale UIL FPLverranno messe a disposizione due cabine elettriche per la ripartenza. In più per l’attività diagnostica verranno messe a disposizione due camper.

Il Pronto Soccorso provvisorio riaprirà nel piazzale antistante la struttura, la dialisi.

Stanno valutando il luogo per il Punto Nascita, la Nefrologia, il Simit, Medicina 1 e con il passaggio trasversale Medicina 2, a seguire Chirurgia, le Camere operatorie e Rianimazione, Utic e Emodinamica in quanto non coinvolte dagli esiti degli incendi!

Su nostra richiesta ci è stato assicurato che non c’è stata alcuna fuga di professionisti che ha optato per altre aziende”.

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