GUIDONIA – Bimba di 7 anni cade nella buca, il Comune risarcisce 7 mila euro

L’Ente prova ad accollare la responsabilità ai genitori: “Non la tenevano per mano”

L’Ente ha tentato di accollare la responsabilità ai genitori perché non la tenevano per la mano. Ma il giudice ha respinto la giustificazione, riconoscendo soltanto che la bambina si sarebbe fatta meno male se non avesse corso e concedendo quindi uno “sconto”.

Così giovedì 7 marzo il Tribunale Civile di Tivoli ha condannato il Comune di Guidonia Montecelio a risarcire 4.483,28 euro, più 2.500 euro di spese legali, ai genitori di una bimba di sette anni che subì la frattura di una clavicola cadendo in una buca sul manto stradale di una strada pubblica in condizioni di scarsa illuminazione.

Il fatto risale alla serata del 10 ottobre 2016 altezza civico 18/B di via Federico Confalonieri, a Villanova di Guidonia.

Verso le ore 19 la coppia camminava lungo la strada e a pochi metri dai genitori la bambina correva quando all’improvviso era inciampata nel manto dissestato, aveva sbattuto contro un lampione sul ciglio della strada e poi era rovinata sull’asfalto.

A quel punto, i genitori l’avevano immediatamente soccorsa e le urla della piccola avevano attirato l’attenzione di due uomini che in quel momento erano in un bar vicino. Dopodiché il fratello maggiore della bimba l’aveva accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli, dove le fu diagnosticata la frattura scomposta del terzo medio distale della clavicola.

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L’indomani il papà della bambina aveva segnalato il fatto al Comando della Polizia Locale e nella stessa giornata una agente si era recata sul posto documentando con delle fotografie le condizioni della strada e trasmettendo una richiesta di intervento al settore Lavori pubblici per il ripristino della buca.

Tuttavia, per ottenere il risarcimento danni i genitori della piccola si sono rivolti all’avvocato Jacopo Ronga di Guidonia citando in giudizio il Comune di Guidonia Montecelio davanti al Tribunale Civile di Tivoli.

Il Giudice Valerio Ceccarelli ha condiviso la linea dell’avvocato e dopo aver ascoltato la deposizione dei due testimoni e dell’agente della Polizia Locale ha riconosciuto all’Ente un concorso di responsabilità nella caduta della bambina.

Pertanto, l’ammontare del risarcimento del danno calcolato in 6.504,35 euro è stato decurtato di un terzo – 4.336,23 – pari alla percentuale di responsabilità attribuita alla piccola.

Secondo il magistrato, infatti, “l’evento dannoso si sarebbe verificato con modalità diverse in caso di caduta intervenuta durante una normale camminata, in luogo di caduta durante una corsa in situazione di scarsa illuminazione”.

Il Giudice Valerio Ceccarelli ha inoltre escluso la responsabilità dei genitori per omessa vigilanza della figlia, come sostenuto dai legali del Comune, gli avvocati Lucio Laurita Longo, Roberto Giorgetti e Alessandro Bruzzone.

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I genitori sono rimasti vicino alla figlia nel corso della camminata e al momento della caduta – si legge nella sentenza – In particolare, la distanza di tre metri indicata dagli attori deve ritenersi non eccessiva e idonea a garantire la continua sorveglianza sulla figlia.

… non può ritenersi esigibile che i genitori avessero mantenuto per mano la minore durante l’intero tragitto, in quanto trattasi di bambina di sette anni, ampiamente capace di deambulazione autonoma, con conseguente carattere non opportuno di una restrizione dell’ambito di movimento della stessa”.

“… stante la mancanza di idonea illuminazione della strada – prosegue il giudice – risulta non esigibile da parte dei genitori la conoscenza specifica di ogni punto di dissesto del manto stradale, così da essere non ascrivibile agli stessi una mancanza di specifico controllo su ogni tratto attraversato dalla bambina.

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