TIVOLI – “Un milione di euro di risarcimento è poco”, il cliente perseguita l’avvocato

Il 41enne voleva dar fuoco allo studio legale: divieto di dimora in città

Ha iniziato tempestandolo di telefonate e messaggi anche di notte. E ha proseguito minacciando di appiccare il fuoco al suo studio.

Il motivo? Non si riteneva soddisfatto dal risarcimento ottenuto in una causa civile.

Per questo sabato 16 marzo gli agenti del Commissariato di Tivoli hanno eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di F. A., un 41enne di Subiaco indagato per stalking ai danni del suo avvocato.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Tivoli ha imposto all’uomo il divieto di avvicinamento a una distanza non inferiore a 500 metri dai luoghi abitualmente frequentati dal professionista.

Secondo un comunicato stampa diffuso oggi dal Procuratore Capo di Tivoli Francesco Menditto, la vicenda era iniziata circa circa 10 anni fa, quando F. A. si rivolse ad un avvocato con studio legale a Tivoli per intentare una pratica risarcitoria conseguente a un sinistro stradale.

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All’esito del processo al 41enne era stato accordato dall’Autorità Giudiziaria una liquidazione del danno pari a poco meno di un milione di euro.

Non ritenendosi soddisfatto, l’uomo ha iniziato ad assumere delle condotte persecutorie con toni farneticanti e deliranti, tempestando l’avvocato di telefonate e messaggi su Whatsapp, anche in orari notturni, presentandosi in continuazione presso il suo studio, ponendo in una condizione di inquietudine e preoccupazione anche collaboratori e dipendenti della vittima, nel fondato timore per la loro sicurezza e incolumità.

Infatti, in un crescendo persecutorio, in un’occasione aveva lasciato sul tavolo dello studio le proprie medicine, in un’altra una tanica di benzina minacciando di dare fuoco allo studio. In più occasioni F.A. ha manifestato le sue condotte persecutorie anche pedinando e avvicinando l’avvocato presso gli Uffici Giudiziari del Tribunale di Roma, costretto a richiedere l’intervento dei Carabinieri per allontanarlo.

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In tale contesto, ad ulteriore tutela della parte offesa il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Tivoli ha disposto l’applicazione del “braccialetto elettronico”, tuttavia rifiutato da F.A., al quale è stata pertanto aggravata la misura cautelare con l’applicazione anche del divieto di dimora nel Comune di Tivoli.

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