Tivoli – Montano le polemiche per l’incontro tra il sindaco e i Rom di Stacchini

stacchini 1Il Sindaco

Le polemiche sollevate nelle ultime ore, in particolare sui social network, sono state provocate probabilmente da un equivoco – dice il primo cittadini di Tivoli -. E’ vero che durante l’incontro si è parlato di mensa e di scuolabus ma non in relazione alla questione dei roghi e dei provvedimenti presi dall’amministrazione comunale, che ha introdotto da lunedì scorso alcune misure per impedire l’accesso all’interno dell’area di ogni tipo di automezzo”. Proietti fa riferimento al presidio h24 ad opera dei volontari della Protezione civile all’ingresso dell’insediamento. Una misura di contrasto per chi voglia continuare a sversare li i rifiuti che poi, spesso, vengono dati alle fiamme.

 

Il tavolo di confronto

“L’incontro era stato chiesto da una delegazione dei rom, i quali chiedevano che l’area venisse riaperta al transito per i loro automezzi, che attualmente si trovano tutti all’esterno – continua Proeitti -, l’assessore al welfare Maria Luisa Cappelli, durante l’incontro, ha parlato del fatto che i venti bambini dell’insediamento che frequentano la scuola dell’obbligo abbiano da tempo l’esonero dal pagamento della mensa scolastica e del servizio scuolabus, come i bambini di nazionalità italiana per cui i genitori non hanno la possibilità di pagare”. Misure volte a quella integrazione che, passo dopo passo, possono portare anche al superamento dei campi. Un giorno.

 

La “promessa” dei Rom

E lo scambio di opinioni, ed informazioni, ha portato la delegazione di Stacchini a “promettere un controllo contro i fuochi”. “Nessuno di noi ha parlato di accordi o scambi durante l’incontro o altrove – ribadisce l’assessore Cappelli – abbiamo accettato di incontrare una delegazione per spiegare il senso delle misure di controllo introdotte negli ultimi giorni dal Comune di Tivoli”.

 

petrini solole polemiche

Primo su tutti, il consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia, Alessandro Petrini (nella foto), intento a presentare un’interrogazione al consiglio comunale del 17 novembre. “Sono seriamente preoccupato per la deriva che sta prendendo questa amministrazione che si è professata come civica ma dimostra di essere completamente spostata a sinistra – dice Petrini -. In molte zone del nostro Comune ai nostri cittadini vengono negati servizi fondamentali, penso agli Arci piuttosto che al Villaggio Adriano passando per Campolimpido, mentre i Rom vengono ricevuti nella Sala Rossa del Comune e gli si offrono servizi scolastici gratuiti a patto che non vengano accesi più roghi. Questo è un accordo che sa di resa dell’istituzione comunale di fronte all’illegalità” . “La città di Tivoli e il quartiere di Tivoli Terme vivono da tempo situazioni di degrado dovute all’abusivismo commerciale, al vandalismo, ai furti e ai danneggiamenti ai danni della popolazione locale – continua invece Luciani -. Fare affermazioni di comprensione e disponibilità verso chi da sempre vive nell’illegalità esaspera solo gli animi e non contribuisce alla convivenza”.

 

casapound sotto comune di tivoliLa protesta di casapound

E durante i lavoli del consiglio, Casapound ha deciso di manifestare il proprio dissenso sotto palazzo san Barnardino. “Tiburtini abbandonati, Rom coccolati”, è il testo dello striscione con cui si sono presentati.

 

 

 I vicini di Roma

rogo saloneMa dando uno sguardo a Roma, ci si rende conto che in realtà, l’amministrazione Proietti è riuscita in pochi mesi a fare quello che nella Capitale appare impossibile. Un presidio e un controllo negli accessi ai campi, per limitare il fenomeno degli scarichi abusivi, che poi si trasformano in roghi tossici. Per citare solo quelli della periferia est di Roma, al campo rom di via Salviati (Tor Sapienza), come quello di via Salone (Ponte di Nona, nella foto a sinistra), si continua a bruciare quasi quotidianamente, ad ogni ora del giorno e della notte. Vani i tavoli di concertazione tra le diverse forze dell’ordine e i cittadini (coordinati dalla vice capo gabinetto del sindaco e delegata alla Sicurezza, Rossella Matarazzo) che, a distanza di un anno, non sono ancora riusciti ad organizzare un controllo territoriale degno di nota, ma che agisce quasi esclusivamente con gli sgomberi forzati a danno degli abitanti. Mettendoli in “cattività”, ulteriormente. Quindi, visto che pure a Stacchini negli ultimi anni ci sono state numerose azioni di “alleggerimento” dell’insediamento, senza ottenere risultati, la via del confronto potrebbe essere, in effetti, un tentativo concreto per affrontare la situazione. Un qualcosa di nuovo da sperimentare.

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Veronica Altimari

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