Chi è Gregory Torrent?
Una passione che hai dentro
![]() ![]() |
Greg e Ale |
Chiariamo subito. La passione per il giardinaggio o hobby come la pesca non ti portano automaticamente ad interessarti al poker. Greg ha sempre subito il fascino del gioco delle carte e prima di conoscere il poker la sua passione era il black jack. Dal nulla, insomma, non si comincia.
Il poker mi disse un giorno è lunico gioco allinterno di quel magico mondo che è un casinò, dove non sei tu contro il casino stesso, bensì tu contro la gente seduta al tuo tavolo. Il tuo nemico è reale, vive di passioni come te, suda, si innervosisce, le sue vene pulsano e il suo cuore è un continuo altalenare di vibrazioni.
In “fuga” dalla Francia
La cattiva immagine che si porta dietro questo gioco, un mondo fatto da giocatori dazzardo con cicatrici sul volto, criminali, ubriaconi, falliti è solo un ricordo dei tempi del clan dei marsigliesi, come ironicamente ricorda Greg, che proprio a Marsiglia è nato.
Al suo tavolo, ormai, incontra spesso ingegneri, studenti, anziani, madri, un microcosmo ben rappresentato da ogni categoria sociale. Niente pistole sul tavole verde. Chiunque può iniziare a giocare a poker ma in realtà, vincere è per pochi: inizialmente non farai altro che perdere soldi e questo è il prezzo da pagare se vuoi, in futuro, alzarti dal tavolo con le tasche piene.
Esiste anche un Social network per i giocatori incalliti
Lo fai per i soldi?, chiedo. Il poker, nel mio caso specifico, ha colmato da una parte quella voglia di competizione che ho fin da bambino e dallaltro mi ha aiutato a migliorare il mio autocontrollo, un altro limite che mi porto dietro da sempre. Il poker ha infatti un approccio psicologico duro e disarmante perché non sempre è il migliore quello che si alza per ultimo dal tavolo.
Tre passaggi fondamentali
I primi due sono quelli che portano ogni campione alla costante ricerca del proprio limite, quella linea sottile che ti sembra non raggiungerai mai, lasticella che si alza e non ti stancherai mai di saltare sempre più in alto pur di superarla.
Psicologia e tecnica sono sempre migliorabili, autocontrollo e saper come muoversi allinterno di una mano al tavolo sono cose che col tempo impari. La sola cosa che non potrai mai tenere sotto controllo è la variante fortuna. Indubbiamente la differenza tra un campione ed un buon giocatore è che, sulla lunga distanza, il primo vince sempre mentre sul breve, cioè su una singola partita, a volte la fortuna se ne infischia di anni di studio e conoscenze tecniche facendo trionfare il meno competente.
I ring dove si consuma la battaglia
Per farla semplice i migliori giocatori sono quelli del Tournament, ossia quei tornei che possiamo vedere la notte in tv. Per trionfare in uno di questi tornei, che si giocano sul lungo periodo, la variante fortuna è minima rispetto alla psicologia e alle conoscenze tecniche. Latmosfera che si respira in questi tornei, che si giocano nei vari casinò del mondo, inizialmente possiamo descriverla come una rimpatriata tra amici. Man mano però che il torneo entra nel vivo e ci sono le prime eliminazioni, laria si fa pesante, il silenzio regna sovrano e non si è più amiconi ma veri e propri nemici. Sono tornei che possono durare anche tre giorni, ti ritrovi seduto ad un tavolo per dodici ore di seguito e a volte tu giochi attivamente per 3 o 4 ore, il resto del tempo lo passi ad osservare gli altri ed aspettare il tuo turno. Un esercizio di pazienza che si mischia alla tensione che solo dei giocatori professionali posso sopportare.
I trucchi del giocatore di poker
Molti usano dei portafortuna che tengono tra le mani in maniera scaramantica .beh, se siete seduti ad un tavolo e qualcuno di fronte a voi maneggia un piccolo oggetto vuol dire che chi avete di fronte crede più nella fortuna e meno nella psicologia e nella tecnica, viceversa se avete seguito i consigli di Greg, avrete buone possibilità di vincere questa mano, quindi che aspettate ALL IN!
Alessandro Neri