Calcio – Offese razziali a Caruso, Guidonia-Fiumicino finisce in rissa

Attacca a testa bassa il Fiumicino, ha un punto in meno in classifica e deve vincere e ha la grande occasione di avere un uomo in più e di affrontare un Guidonia in grande emergenza per le assenze contemporanee di Trombetta, Boncompagni, Frezza, Pitocchi, Sbraglia e Berna. I rossoblu tirrenici attaccano e con Isla vanno al tiro da pochi metri, dalla tribuna sembra gol fatto, la palla sta per entrare in rete decretando il vantaggio del Fiumicino ma un miracolo del giovane portiere del Guidonia Lanciano evita il gol con un colpo di reni fantastico e da qui parte il contropiede dei giallorossi.
Palla a Cordiali, sull’out di sinistra, l’esterno evita un avversario e da posizione defilata tira una bordata che colpisce la traversa, la palla torna in campo dove Di Mambro di testa insacca in rete tra il tripudio della tribuna centrale. Manca pochissimo, i secondi non passano mai, poi in area del Guidonia succede di tutto, batti e ribatti fino a quando Castelletti non trova il gol del pari in mischia al 93°.
C’è tensione in campo, scambio di battute tra giocatori e si accende una rissa. L’arbitro fatica a tenere la gara in pugno ma manca poco e fischia la fine. Mentre escono dal campo i giocatori c’è un parapiglia che si fatica a tenere a bada. I giocatori del Guidonia sono furenti ma in tribuna si fa fatica a capire il perché. Il passaparola è veloce, nell’antistadio c’è tensione tra tifosi del Fiumicino e giocatori del Guidonia. Si vede soprattutto Walter Caruso, difensore centrale del Guidonia, letteralmente furente. E’ stato offeso da un avversario al termine della partita, insultato per il diverso colore della pelle. Lentamente la situazione torna calma, c’è anche il presidente Giuseppe Bernardini (nella foto) in persona ad adoperarsi per calmare gli animi ma c’è da scommettere che ci sarà una coda. La società giallorossa difenderà il suo giocatore e il caso sarà all’attenzione degli organi competenti. Si spera in una punizione esemplare per chi ancora nel 2015 non ha capito che nel mondo gli uomini sono tutti uguali.

Sergio Toraldo

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