I rubinetti sono chiusi già dalle 13 di ieri, mercoledì 10 giugno, a causa di un tubo dell’acqua che si è rotto, provocando una visibile perdita giù per tutta la via. Gli operatori di Acea sono intervenuti nel tardo pomeriggio, ma aprendo il terreno hanno scoperto che la pedita si trova sotto un cavo da 20mila Volts dell’Enel, e finchè non viene staccata la corrente non possono intervenire. “Succede una volta su mille una cosa del genere – commentano alcuni tecnici Acea – ed è successo a questo tubo”. Una rete di sottoservizi che pare non lasciare scampo.
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Con i residenti su tutte le furie perchè osservano i lavori fermi senza capirne le ragioni. “Non possiamo andare in bagno, abbiamo chiesto quelli chimici e ci hanno riso in faccia – dice uno di loro – vittime di una burocrazia senza senso, da terzo mondo”. “Oggi ho dovuto lavare i mieri quattro figli in una piscina gonfiabile in terrazzo con l’acqua portata da una mia amica – dice inceve Silvia Patarini -, è una situazione insostenibile”.
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Molti puntano il dito anche contro l’amministrazione comunale per “non aver sollecitato adeguatamente i lavori”. Il consigliere Gigi Marini, presente sul posto, riferisce che: “Siamo almeno riusciti a portare l’acqua nella scuola con un’autobotte stamattina alle 8, altrimenti i bambini sarebbero rimasti a casa”.
Il cantiere è poi partito intorno alle 23 di giovedì, con il servizio idrico ripristinato alle 5 di stamattina, venerdì 12 giugno.
Veronica Altimari
