PALESTRINA – Pesta e violenta la compagna, condannato a 6 anni e mezzo

Il 48enne l’ha picchiata a colpi di cinta e armato di una sedia

L’ennesima storia di abusi domestici, l’ennesimo compagna aggressivo, prepotente e violento.
Per questo martedì 21 maggio, il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado a sei anni e 6 mesi di reclusione Mahomoud Ibrahim H., egiziano di 48 anni, per maltrattamenti, lesioni personali aggravate e violenza sessuale ai danni della compagna.

Il Collegio presieduto da Rosamaria Mesiti – a latere le giudici Teresa Garcea e Giovanna Riccardi – ha condiviso la ricostruzione della Procura di Tivoli, condannando l’imputato alle pene accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, dell’interdizione legale per tutta la durata della pena e all’interdizione legale dalla tutela, curatela e amministrazione di sostegno per lo stesso periodo.
Secondo la ricostruzione dei magistrati, la vicenda si è consumata a Palestrina fino al 6 novembre 2019, quando la convivente dell’uomo, una connazionale egiziana oggi 42enne, finì al pronto soccorso per le botte prese.
I medici riscontrarono lesioni giudicate guaribili in dieci giorni compatibili con percorsse, così fu attivata la procedura del “Codice Rosso”, la legge approvata proprio a luglio del 2019 per rafforzare la tutela delle donne vittime di violenze, atti persecutori e maltrattamenti.
Ai carabinieri la donna raccontò che il pestaggio a pugni e calci di quella sera era soltanto l’ultimo episodio di una lunga serie, iniziata con ingiurie, offese, aggressioni con la cintura e con le sedie, un clima di terrore tra le mura domestiche.
La donna riferì anche di un’altra aggressione avvenuta nell’estate del 2019, durante la quale, dopo essere stata malmenata, fu costretta a subire un rapporto sessuale contro la sua volontà.
Il Tribunale di Tivoli ha stabilito che, una volta espiata la condanna, Mahomoud Ibrahim H. venga sottoposto per un anno alla misura di sicurezza del divieto di avvicinamento alla donna, ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa o da persone con essa legate.
Inoltre il 48enne egiziano sarà sottoposto all’obbligo di informare le forze dell’ordine di eventuali cambi di residenza e spostamenti.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.

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