Guidonia – Tmb di Cerroni, motori accesi per il primo collaudo

Il Tmb tratterà solo rifiuti provenienti dalla zona della Valle dell’Aniene, come indicato dall’accordo siglato tra Comune, Regione e Colari, ancora vigente, nel 2010. Tra questi territori, il comune di Monterotondo ha già dimostrato l’interesse ad utilizzare l’impianto presentando richiesta formale. “Il prossimo panorama inviolatacollaudo durerà sei mesi e partirà molto presto – dice Di Palma riferendosi a quella fase che vedrà anche il conferimento dei rifiuti – Quello che abbiamo chiesto alla Regione è di tenere in considerazione i comuni che superano il 50% di differenziata per una la tariffazione più puntuale rispetto a quelli che invece conferiranno più tal quale, per riconoscerne il merito”. Per Guidonia, benefici soprattutto dal punto di vista economico, perché da una parte ci sarà l’abbattimento quasi totale dei costi per lo smaltimento dei propri rifiuti (soprattutto la frazione organica e il verde) con uno sconto del 15% sulla tariffa per Rsu (rifiuto solido urbano), dall’altro le entrate provenienti dal contributo ambientale che Colari ottiene dagli altri comuni per il conferimento nel tmb e che spetta in parte al comune di Guidonia nella sua parte maggiorata e nei termini massimi previsti per legge (da un 15% al 20%) come ristoro del danno ambientale. Quest’ultime sono state quantificate in circa 1,5 milioni di euro dallo stesso assessore al Bilancio, Adriano Mazza, interpellato sull’argomento in sede di presentazione del documento finanziario municipale. “Importo – aggiunse Mazza – che corrisponde quasi totalmente all’aumento della Tari che siamo stati costretti ad effettuare quest’anno”.


Il Tmb
L’impianto, su cui è ancora in corso una battaglia legale da parte delle

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babbo natale tmb
alla rotonda di via Roma

associazioni ambientaliste e del gruppo comunale e regionale di Partito democratico e Movimento cinque stelle, rispetto a quando fu elaborato il primo progetto oggi presenta una capacità di trattamento di circa 100mila tonnellate all’anno contro i (180 mila originari), proprio perché si tiene in considerazione l’aumento della raccolta differenziata in tutti i 49 comuni rimasti orfani della discarica. Saranno due le linee principali di trattamento: l’indifferenziato e l’organico. Con il primo l’impianto tritovaglierà e stabilizzerà i rifiuti formando Cdr (conosciute anche con il nome di “eco balle”) destinato ai termovalorizzatori (al momento attivi in regione sono quelli di Colleferro e San Vittore, ma sarà la Colari a prendere accordi direttamente, anche fuori regione visto che è consentito dalla legislazione nazionale attualmente). Il secondo tratterà la frazione umida, l’organico, ma anche i rifiuti verdi provenienti da sflaci e potature, con l’obbiettivo di produrre il compost (utilizzabile anche in agricoltura).

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L’interrogazione in Regione dei pentastellati

Il 15 dicembre il consigliere regionale dei Cinque stelle, David Porrello, ha presentato un’interrogazione urgente “in merito all’avvio dell’attività dell’impianto di trattamento meccanico biologico, “atto nato dalle nostre preoccupazioni e da quelle dei comitati, associazioni e cittadini che si battono su quel territorio in merito alle numerose illegittimità emerse nel corso del procedimento regionale di autorizzazione allo svolgimento dell’attività dell’impianto, preoccupazioni che abbiamo già riversato negli esposti depositati al tribunale di Tivoli, a quello di Roma e al Tar del Lazio – scrive Porrello – la Regione Lazio ha concesso il collaudo dei macchinari dell’impianto, pronto così a partire nonostante tutto.”

 

Veronica Altimari

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