“Durante la peggiore epidemia del dopoguerra l’ospedale di Monterotondo è senza direttore sanitario”

Lo sfogo del consigliere regionale Righini (Fdi)

“Anche durante la peggiore epidemia del dopoguerra l’ospedale Santissimo Gonfalone resta senza direttore sanitario”. Così in un comunicato Giancarlo Righini, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.

“Ne chiederemo conto all’assessore d’Amato con un interrogazione in Consiglio Regionale. Evidentemente la Sanità del Lazio, dopo aver impedito la trasformazione del nosocomio di Monterotondo in presidio Covid 19, (per compiacere Zingaretti che ha voluto farlo a Palestrina), lascia al direttore della Asl Rm 5 – spiega – il  lavoro “sporco” di paralizzare il SS Gonfalone e di ridurne la qualità dei servizi sanitari erogati, per poi ridimensionarlo a succursale dell’ospedale di Tivoli. Solo così si spiega il turbinio di cambi del vertice, tra continue nomine e facenti funzione, che dura dal Dicembre 2019. Denunciamo questa operazione – dice Righini – che contrae ulteriormente le potenzialità di una struttura sanitaria già in crisi prima del Covid19, che andrebbe invece rilanciata per la sua importanza di presidio territoriale imprescindibile e per premiare il lavoro eccellente ed infaticabile di tutto il personale sanitario.

Opportunamente rilevato dal Consigliere Comunale Simone Di Ventura che, se fosse stato eletto sindaco, avrebbe sicuramente tutelato l’ospedale della sua città. Purtroppo siamo alle solite:

cittadini bisognosi di cure, medici ed infermieri, pagano le lotte di potere interne alla Sinistra” conclude.

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