Scambiano le cartelle cliniche, al riconoscimento della salma si accorgono che non è la madre

L'incredibile storia di Giuseppina Candelori di Monterotondo, morta in piena emergenza Covid-19, dopo essere stata trasferita da una clinica all'altra

C’è un figlio che ha fatto il funerale a una donna che non era sua madre, mentre altri aspettano di sapere se in quella bara c’è la loro di madre. La confusione del Covid, e probabilmente più di qualche errore umano, hanno scritto una storia che ha del tragicomico e che ancora è lontana da una ricostruzione definitiva nonostante siano passati più di tre mesi.

È la storia delle famiglie Celommi e Caprioli, la prima di Monterotondo e la seconda di Rocca Sinibalda in provincia di Rieti. Sono accomunate da uno scambio di salme che ha dell’incredibile. I tre fratelli Celommi piangono la madre Giuseppina Candelori, morta a 85 anni nel pieno dell’emergenza Covid.

Malata di Alzheimer, ha lavorato per una vita come sarta a Monterotondo presso il negozio del cognato e fatto la domestica presso alcune famiglie di Roma. Dopo un primo esposto al Commissariato della Sapienza, hanno presentato denuncia una decina di giorni fa presso la stazione dei carabinieri di Mentana, assistiti dall’avvocato Fabio Vetere, per fornire tutte le informazioni in loro possesso e chiedere di fare piena luce sull’accaduto.

 

IL FIGLIO LAMBERTO

“A tutt’oggi – spiega Lamberto Celommi, 47 anni, uno dei tre figli di Giuseppina Candelori – a distanza di oltre tre mesi, non abbiamo ancora certezza del decesso di nostra madre, né dell’esito delle procedure di riesumazione e riconoscimento del cadavere tumulato a Rocca Sinibalda. Questa situazione ci ha provocato uno stato di ansia e frustrazione. Riteniamo che ci siano state delle gravissime negligenze nella cura e nell’assistenza di nostra madre. A fronte dell’evidente scambio di cartelle cliniche non sappiamo neanche come sia stata curata, se le terapie somministrate siano state compatibili con le sue patologie.

 

Su Tiburno in edicola da domani martedì 4 agosto il servizio completo: la ricostruzione dei fatti, l’intervista al figlio Lamberto.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.