Edilizia

Edilizia: crollati gli investimenti

Anche per l’edilizia i tempi non sono dei migliori, investimenti crollati e valore del mercato passato da 187 miliardi del 2008 agli attuali 113

Non ci sono belle notizie per l’edilizia, tutt’altro, e le imprese di costruzioni hanno vissuto l’anno del Covid come ‘benzina sul fuoco’: questa l’analisi del Centro Studi Ance che sottolinea come la pandemia abbia spento ogni possibile segnale di ripresa che faceva capolino nel 2019, soprattutto nel mercato della casa. Non solo per l’Associazione nazionale costruttori edili la situazione generale dell’edilizia  è decisamente peggiorata, visto che in 12 anni ha perso 1/3 dei livelli produttivi che aveva nel 2008. Il che significa: un valore del comparto che in quell’anno era di 187 miliardi ed è arrivato agli attuali 113.

Per l’edilizia un -10% degli investimenti

Per l’edilizia il 2020 si è chiuso dunque con un -10% degli investimenti e la preoccupazione che anche il rimbalzo previsto nel 2021 del +8,6% sia a rischio per la cronica incapacità del sistema italiano di spendere le risorse disponibili in tempi rapidi, per la messa in sicurezza del Paese e per lo sviluppo di reti e città. Potrebbe alleviare le sofferenze il pacchetto di risorse prospettate dal Recovery Plan? Secondo l’Ance sì, ma accelerando i tempi delle decisioni e concentrando l’azione su interventi prioritari, pochi ma davvero strategici (come si ripete da più parti e in tutti i settori, non solo quello dell’edilizia). Ma le premesse, dice ancora l’associazione dei costruttori, non sono le migliori: si stanno cominciando a spendere ora risorse previste nelle leggi di Bilancio del 2016-2017. Servirebbero, servono, riforme strutturali importanti per far ripartire con il settore anche il Paese. Tipo aprire subito i cantieri che sono bloccati da anni, con offerte presentate ma non aggiudicate, e attuare quelle semplificazioni invocate da tutti e necessarie per l’utilizzo della spesa. Come il Superbonus, che dovrebbe avere un approccio meno macchinoso di come è oggi, per modificare il comparto dell’edilizia in chiave sostenibile e dando crescita e occupazione.

Il Superbonus 110% per far ripartire il settore

In base ai dati del Centro Studi, infatti, proprio l’importante incentivo potrebbe avere un impatto positivo sul Pil di 21 miliardi, con una spesa aggiuntiva legata direttamente alla misura di 6 miliardi e un incremento di 64mila posti di lavoro e, considerando tutto l’indotto, potrebbe riguardare 100mila persone. Per tale ragione, la visione non è del tutto nera, perché in questo 2021 l’Ance vede un rimbalzo del settore dell’8,6% negli investimenti in costruzioni, con un effetto sull’economia di quasi 2 punti di Pil, il tutto legato però alla riapertura dei cantieri per le opere pubbliche, +7,7%, e per la manutenzione degli edifici +14%.

 

 

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