La “firma” del cardinale sulla Rocca 

Una serie di miglioramenti urbanistici si concretizzano con il suo avvento

Anche se non è mai riuscito a conquistare il suo desiderio primario: diventare pontefice, Ippolito d’Este è ugualmente entrato nella storia molto più di alcuni papi finiti nel dimenticatoio della storia. Il cardinale, oltre ad essere un uomo di grande potere è stato anche una persona che ha sempre mostrato un particolare feeling con l’arte e non solo. E’ stato una persona che si è letteralmente goduto la vita, senza stravaganze e soprattutto l’ha fatto sempre con stile “regalando” a Tivoli oltre alla nota Villa d’Este una serie di straordinarie migliorie. Con il suo avvento a governatore della città e il contestuale ammodernamento della Villa omonima, la Rocca Pia viene coinvolta nei miglioramenti urbanistici voluti dal cardinale stesso. In particolare, il prelato ordina la costruzione di nuovi edifici nei pressi della fortezza (le attuali Scuderie) e valorizza l’aspetto residenziale – ornamentale in un contesto di maggior pregio rispetto al precedente. D’altra parte, sono stati proprio i cannoni della Rocca, a salutare l’arrivo del cardinale d’Este a Tivoli avvenuto nel 1550. L’antica Tibur, quindi, porta la “firma” del noto prelato

Condividi l'articolo:
LEGGI ANCHE  GUIDONIA - "Confidenze di notte", spettacolo contro la violenza di genere con testi inediti di Dacia Maraini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.