Lucrezia sfarzo, potere e … veleno

Il suo corredo era trasportato da circa ottanta muli, con un seguito infinto di cavalli, servi e dame

Nel corso della storia, alcune famiglie influenti hanno agito senza scrupolo e il primato in questa classifica incentrata sulla “caccia al potere” spetta senza dubbio ai Borgia e soprattutto a Lucrezia. La figlia di Papa Alessandro VI, nata a Subiaco nel 1480, era una donna dalle mille risorse: ben istruita, sapeva suonare e comporre, danzare e ricamare, e parlava spagnolo, francese, italiano e latino. La donna, però, era anche molto invidiata per il suo corredo da favola: comprendeva tra l’altro 200 camicie, vestiti di broccato e di raso intessuti di fili d’oro e di perle del valore di 20mila ducati e cappelli da 10mila ducati. C’erano poi 50 abiti delle stoffe più preziose; una gran quantità di maniche “alla francese”, cioè  staccabili dall’abito; un numero imprecisato di corsetti, gonne, sottogonne, tabarri. Uno dei mantelli era in raso viola foderato di ermellino e ornato di 84 rubini, 29 diamanti e 115 perle; un altro, in raso cremisi, contava 61 rubini, 55 diamanti e oltre 500 perle tra grandi e piccole. Tutto il prezioso “patrimonio” di Lucrezia Borgia, era trasportato da circa ottanta muli, con un infinto seguito di cavalli e servi, dame, damigelle e cavalieri. Tra realtà e leggenda, è molto nota la sua fama di avvelenatrice seriale, la figura di Lucrezia Borgia è senza dubbio una delle più affascinanti di tutto il Rinascimento.

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