TIVOLI - Diffamò Colle Cesarano, l’ex grillino alla sbarra

Oggi il processo al consigliere regionale Davide Barillari denunciato dalla Geress per aver scritto: “Clinica collusa con Mafia Capitale e favorita dai politici, controlli della Asl fasulli e pilotati”. Lui si difende: “Me lo disse il sindacato Sicel, io ho svolto il mio ruolo”

 

Si è tenuta oggi pomeriggio, giovedì 11 marzo, al Tribunale di Tivoli l’udienza del processo a carico di Davide Barillari, il 46enne consigliere regionale componente della commissione Sanità della Regione Lazio, ex capogruppo del Movimento 5 Stelle espulso il 20 aprile 2020 e oggi nel Gruppo Misto. Il politico deve rispondere davanti al giudice Giovanni Petroni dell’accusa di diffamazione aggravata.

A denunciarlo è la “Geress”, l’azienda degli imprenditori Massimo Forti e Manfredino Genova che gestisce “Colle Cesarano”, il Centro di Cura per pazienti psichiatrici di via Maremmana inferiore a Villa Adriana da maggio 2013 accreditata col Servizio Sanitario nazionale. In aula i legali della “Geress” hanno snocciolato le accuse di Davide Barillari, frasi considerate lesive da parte della Procura costate il processo all’ex grillino. In particolare Barillari disse che Colle Cesarano non avrebbe avuto i requisiti minimi per l’accreditamento definitivo, ottenuto in virtù di controlli fasulli e pilotati da parte della Asl Roma 5, sempre secondo il politico eletto coi 5 Stelle.

LEGGI ANCHE  Giornalisti, rischio carcere per chi divulga notizie di provenienza illecita

Nella denuncia citata in aula dai legali della clinica ci sono altre frasi di Barillari, a detta del quale i rappresentanti legali di “Geress” sarebbero collusi con “Mafia Capitale” e in particolare con Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative condannato nel processo “Mondo di Mezzo” insieme a Massimo Carminati. Non solo. Gli avvocati hanno ricordato come a detta di Barillari gli amministratori della clinica avrebbero avuto anche rapporti privilegiati e favori da politici come il consigliere regionale del Pd Marco Vincenzi, con l’ex ministro Claudio Scajola e con gli ex governatori della Regione Lazio Francesco Storace e Renata Polverini.

Oggi in Tribunale hanno deposto due testimoni dell’accusa, il Direttore amministrativo di “Geress” Stefano Mancurti e il Direttore sanitario di Colle Cesarano Giovanna Raimondo che hanno smentito tutte le accuse di Davide Barillari. I legali della clinica hanno chiesto a entrambi i testi circa l’ispezione effettuata nella tarda serata del 23 giugno 2015 da Barillari insieme al deputato dei 5 Stelle Massimo Enrico Baroni e al Segretario nazionale della Sicel, Andrea Paliani, a novembre 2019 arrestato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta originata dalla denuncia di Cristopher Faroni, consigliere di amministrazione e socio della società Ini Spa, titolare del Medicu Hotel di Tivoli e di Villa Dante. Nell’ambito di quella stessa inchiesta erano emersi rapporti telefonici e non tra Davide Barillari e il sindacalista arrestato, obiettivo del quale sarebbe stato il commissariamento di Ini.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Ospedale, riaperti i reparti di Nefrologia, Medicina e Psichiatria

Oggi Davide Barillari ha reso dichiarazioni spontanee davanti al giudice Giovanni Petroni. “Ho svolto soltanto il mio ruolo di consigliere e membro della Commissione Sanità – ha detto in sintesi l’ex 5 Stelle – Ho svolto ispezioni e interrogazioni senza un particolare accanimento nei confronti di Colle Cesarano, tant’è che dal 2016 in poi non esistono altri atti in tal senso. Non volevo diffamare la clinica, tutte le informazioni a riguardo mi furono fornite dal sindacalista della Sicel”.

Prossima udienza a giugno, quando sfileranno 4 testimoni della difesa di Davide Barillari.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.