Il dramma senza fine di Eitan

Le prime domande al risveglio dal coma

Dove sono mamma e papà e perché sono qui?

Il temuto momento è arrivato: i familiari e gli psicologi dell’ospedale del reparto rianimazione Regina Margherita di Torino sono al capezzale di Eitan e devono rispondere alle sue domande.

Al suo risveglio, il bambino ha chiesto alla zia e alla nonna dove fossero i genitori. Le due donne hanno a stento trattenuto le lacrime ma, con le carezze e un’affettuosità senza limiti, gli hanno spiegato che aveva dormito per tanti giorni e che doveva riprendersi.

Nessuna bugia, solo una spiegazione limitata e necessaria per contenere al massimo il dolore del piccolo.

Eitan non è ancora pronto per conoscere la verità sulla morte dei genitori e del fratellino Tom.

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Prima deve superare i traumi fisici e ritornare possibilmente alla normalità fisiologica. Poi verrà la terribile verità con gli inevitabili sensi di colpa per essere l’unico sopravvissuto. Ci vorrà tempo e tanta confortante presenza per alleggerire enormi sofferenze.

Nel frattempo si sono svolti in Israele i funerali della giovane famiglia. Un altro stazio infinito.

Da segnalare, infine, la proposta delle autorità torinesi di una medaglia al valore civile al padre Anit per avere salvato il figlio dallo schianto della funivia con un abbraccio protettivo.

Sul fronte delle indagini intanto la procura continua la sua inchiesta. Presto nuovi indagati. Resta da chiarire il motivo della rottura della fune di sostegno della cabina e perché il sistema frenante sia stato disattivato.

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