L’augurio dei romani: un paradiso a forma di lago
Nel popolare quartiere romano del Pigneto non si aggira più l’anatra adottata dai residenti. L’animale era giunto dalla campagna, ferito da una faina, e si era subito abituato a vivere tra vicoli e stradine . Decisamente un’altra storia rispetto alle scorribande in pieno centro di famigliole di cinghiali a grufolare nell’immondizia.
L’oca gironzolava indisturbata nelle vie di questa periferia capitolina, luogo di cultura e di spaccio, terreno di pub, ristoranti, musica assordante ed ammucchiate giovanili.
Gli abitanti avevano accolto l’animale, curato, sfamato e trattato con tenerezza. Viveva in un cortile di uno dei tanti villini del Pigneto. La gente spesso si fermava a parlare con il “superbo Giulio”, felice di accogliere i visitatori con una specie di danza festosa per poi avvicinarsi per prendersi le coccole.
Adesso il pennuto è morto di vecchiaia ma, forse, è già in compagnia di quelle oche che salvarono il Campidoglio a Roma, dopo un’invasione barbarica.