Unione europea vs Uefa: 0 a 0

Il fantasma della variante Delta su Euro 2020

Wembley o no Wembley, questo è il problema

 

Unione europea/ Uefa: 0 a 0. Vedremo cosa accadrà ai tempi supplementari. Ma allo stadio di Wembley si giocherà (forse) una partita che poco sa di calcio e molto di politica.

L’incognita variante Delta divide il Vecchio Continente anche sul fronte degli Europei 2020.

Bruxelles preme per un trasferimento delle semifinali e della finale dal mitico tempio sportivo londinese, sottolineando l’impatto dei nuovi contagi registrati nelle ultime settimane nella capitale britannica e in tutto il Regno Unito. Questa volta la squadra dell’Unione gioca piuttosto compatta, capitanata da Italia e Germania.

L’Uefa però non si sposta di un centimetro e torna ad escludere seccamente ogni ipotesi di cambiamento dei programmi: si giocherà a Wimbley, senza altra discussione. I vertici del football continentale puntano tutto sulle misure volte a contenere il rischio contagi: sarà ammesso allo stadio chi è in possesso della certificazione di un test Covid negativo non più vecchio di 48 ore, in alternativa chi dimostrerà di avere ricevuto doppio vaccino almeno 15 giorni prima dell’evento, fermo restando il distanziamento obbligatorio tra non conviventi.

LEGGI ANCHE  TIVOLI - Minirugby, i baby atleti tiburtini protagonisti a Foligno

Al momento il governo britannico è interamente concentrato sulla fine di tutte le restrizioni, prevista per il 19 luglio: per quella data Boris Johnson intende ricondurre il suo Paese alla piena normalità.

La fiducia del premier nella possibilità di lasciarsi alle spalle la pandemia è dovuta all’efficacia della campagna di vaccinazione britannica: l’impennata dei contagi in effetti non si è tradotta in un aumento dei ricoveri e dei decessi. La circolazione della variante Delta sarà comunque da tenere sempre sotto controllo.

A questo proposito, Johnson guarda oltre i suoi confini nazionali, all’Europa, dove il basso livello di immunizzazione sta rendendo pericoloso il diffondersi della mutazione del virus: è per questo che a Londra molti pensano che l’Ue stia invocando restrizioni contro la Gran Bretagna per scaricare altrove la propria responsabilità nei ritardi sui vaccini.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - Judo, gli “atleti speciali” protagonisti a Chianciano

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.