MENTANA – L’assessore tenta la doppia traversata dello Stretto

Stamattina è iniziata l'impresa partendo dalla Sicilia

Lo scorso anno è riuscito nell’obiettivo di percorrere lo Stretto di Messina a nuoto e quest’anno ha deciso di raddoppiare la sfida. Mercoledì 15 settembre Giuseppe Arrabito tenterà di realizzare la traversata andata e ritorno dalla Sicilia alla Calabria, partendo da Torre Faro (Messina) fino a Cannitello (Reggio Calabria) per poi tornare sulla sponda siciliana. Una bella impresa, basti pensare che fra i circa trenta atleti che parteciperanno alla spedizione ci sono tantissimi giovani e gli altri due che avrebbero dovuto tentare la “doppia”, si sono ritirati e dunque sarà l’unico quest’anno a tentarla.
Giuseppe Arrabito fa tutt’altro nella vita. Lavora come funzionario dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” con competenze in materia di organizzazione, comunicazione e digitalizzazione di processi aziendali. Si occupa di progettazione di sistemi informatici complessi e di social media con particolare esperienza sulle tematiche di cybersecurity e di protezione dei dati personali. Da cinque anni nella giunta Benedetti ha le deleghe al Personale e all’Innovazione Digitale.
Una delle sue più grandi passioni è però quella per il nuoto. Un hobby che lo impegna abbastanza, nonostante la famiglia, e che lo ha portato a questa sfida. Tutto è iniziato lo scorso anno con una selezione a cui ha partecipato classificandosi ottavo. È entrato così in questa squadra con la Swimming Travel e Baiadigrotta che organizzano queste traversate.
Arrabito come nasce l’idea della doppia traversata?
Già dallo scorso anno sono entrato in contatto con “Sapienza Sport” che mi ha messo a disposizione gratuitamente l’impianto sportivo di Tor di Quinto. Durante quest’anno si sono avvicinati parecchi studenti universitari di Medicina che hanno tra i 20 e i 25 anni. Molti di questi gareggiano anche a livello nazionale e io gli sto facendo da chioccia, traghettandoli verso questa esperienza. Loro faranno la traversata classica e io ho deciso per avere nuovi stimoli di provare a fare andata e ritorno. Devo dire che grazie a questo progetto vengo allenato da un professionista che mi ha perfezionato come stile e aiutato a correggere alcuni difetti che avevo nella nuotata.
Come ha inciso il Covid in questa preparazione?
Ha inciso già nella scelta di fare la traversata, perché ho passato un periodo un po’ di depressione per la chiusura forzata degli impianti e forse questo era l’unico modo per darmi una scossa e avere un po’ di stimolo. All’inizio ho pensato di fare la traversata a dorso, ma me lo hanno sconsigliato per questioni di sicurezza visto che diventa difficile guardare la barca che ti segue nell’impresa. Così ho pensato alla doppia traversata.
Purtroppo, nonostante abbia deciso tutto a gennaio, sono potuto tornare in piscina solo a maggio come tutti e quindi ho dovuto lavorare tanto per recuperare il tempo perduto.
Qual è la cosa più difficile, oltre la preparazione atletica?
Come ho spiegato in questo periodo sto supportando anche i giovani che affrontano per la prima volta la traversata e devo dire che oggi si è spaventati anche da tanti video che girano su Youtube di specie aliene che vivono nei nostri mari. Più semplicemente possono esserci squali e altri pesci enormi, ma anche navi, nonostante la Capitaneria di Porto coordini queste iniziative. Per esempio lo scorso anno mi è passata una nave cargo lunga quasi 400 metri a un centinaio di metri di distanza. Per fortuna non me ne sono nemmeno reso conto.
Oltre la paura che va affrontata, c’è la difficoltà di nuotare in mare aperto e bisogna saper affrontare le correnti e le onde.
Quest’anno, tra andata e ritorno, abbiamo calcolato che potrebbero condizionare il punto di ritorno in Sicilia anche di un chilometro o un chilometro e mezzo. Quindi la traversata di 7 chilometri potrebbe diventare di 8 e mezzo. Saremo aiutati da un’associazione di barcaioli cronometristi che ci aiuteranno a tracciare il percorso.
Perché lo fa?
È una domanda complessa che mi faccio tutti i giorni. Per me è un mare di emozioni.
Sicuramente lo faccio per capire i miei limiti e per il piacere di stare a contatto con la natura. Questo in particolare è un passaggio mitologico, tra Scilla e Cariddi, e quindi veramente è giusto approcciare in punta di piedi rispetto a tanta storia e tanta natura, ma cercando di fare qualcosa di superiore rispetto a una nuotata in piscina.
Quando ti trovi lì ti senti piccolo e capisci le ostilità della natura: l’acqua nera come la pece, le correnti, le meduse. Serve una fortissima capacità di concentrazione che ottieni con un training autogeno in grado di portarti un grande benessere interiore che poi ti rimane.
In questi giorni siamo in piena campagna elettorale a Mentana e lei va a nuotare in Sicilia. Non teme di perdere tempo e voti?
Lo slittamento del voto ha provocato questa situazione non voluta. Le date stabilite dalla Capitaneria di Porto sono uscite a dicembre e io ho iniziato ad allenarmi convinto che le elezioni c’erano a giugno. Infatti nella mia testa quest’esperienza doveva essere totalmente diversa. Doveva essere una sorta di vacanza da fare con la famiglia e anche il sindaco Benedetti mi aveva detto che sarebbe venuto con piacere ad accompagnarmi e fare il tifo per me.
Inoltre avevo in mente una raccolta benefica di fondi da destinare a qualche famiglia bisognosa di Mentana o a qualche minore. Avevo pensato di contattare grandi aziende a cui chiedere un piccolo contributo per ogni bracciata, visto che l’orologio le conta e dovrebbero essere circa 5 mila. Ma adesso mi sembra veramente poco opportuno farlo
Magari l’impresa può portare consensi…
Sinceramente credo siano cose totalmente slegate tra di loro. Ci sono persone che mi fanno i complimenti, ma so che votano altri e persone a cui non interessa, ma che mi voteranno.
Il proverbio dice “non c’è due senza tre”. Cosa ha in mente per il prossimo anno?
Ho due idee: dall’Asia all’Europa a nuoto attraversando il Bosforo oppure dalla Corsica alla Sardegna.

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