Roma si candida a Expo 2030

Roma non può perdere la grande occasione di Expo 2030. Così Mario Draghi ha spiegato la candidatura della capitale ad ospitare l’Esposizione Universale. Il premier ha firmato la lettera inviata al Segretario generale dell’organismo che sovraintende all’organizzazione dell’evento.

Dopo le edizioni di Dubai e di Osaka, la macchina italiana è stata oliata con avversari di tutto rispetto: Mosca e la città di Busan, nella Corea del Sud.

In città l’entusiasmo è trasversale, a partire dalla sindaca uscente Raggi, promotrice della designazione sin dal novembre del 2020 con la prima bozza destinata al ministero degli Esteri. Anche gli altri candidati al Campidoglio hanno ringraziato il presidente del Consiglio e la notizia è stata accolta positivamente dalle categorie produttive della capitale.

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Sarebbe questa una boccata di ossigeno per una città che arranca soprattutto dal punto di vista turistico, settore da sempre considerato fiore all’occhiello.

A giugno il tasso di occupazione delle camere arrivava al 28%, contro il 41 di Londra, il 37 di Madrid e il 36% di Parigi. Al momento a Roma ci sono quasi 400 hotel chiusi su 1.200. E di ripresa vera e propria si potrà parlare soltanto quando il turismo internazionale riprenderà a pieno regime. Americani, russi e cinesi sono attesi per il 2022

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