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Settembre rosso per le auto: -32,7% sul 2020

Altri numeri deprimenti per il settore, tra incentivi esauriti e crisi dei microchip

Un settembre così è ancora peggio delle aspettative: per il mercato delle auto i numeri parlano di un -32,7% delle immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2020, anno come dire “clou” della pandemia. Riferendosi alle 142.525 immatricolazioni dello stesso mese del 2019, sottolinea tra l’altra l’Unrae, l’associazione delle case estere in Italia, la flessione è del 26,2%. Dunque, il dato complessivo dei nove mesi indica una perdita di oltre 300mila veicoli con una flessione del 20,6% (a 1.165.491 unità) rispetto allo stesso periodo 2019.

Nonostante la fiducia tra le famiglie e il successo della campagna vaccinale, però, le vetture non si vendono e le immatricolazioni conoscono una crisi nera.

Per gli esperti, il forte calo di settembre è determinato dal sovrapporsi di due pesanti crisi congiunturali: da un lato la prosecuzione della carenza delle forniture legate alla cronica crisi dei microchip, che causa forti ritardi nella consegna di moltissimi veicoli e rallenta le vendite in tutti segmenti di mercato; dall’altro l’esaurimento delle risorse destinate all’Ecobonus, che in due giorni ha visto dissolversi anche i fondi che nelle scorse settimane erano stati trasferiti dall’Extrabonus per supplire a un primo esaurimento dell’Ecobonus già in piena estate, un continuo stop and go di incentivi che contribuisce a rendere più intenso il clima di incertezza.

 

 

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