Caro pedaggi, il sindaco di Roviano chiede “Chiarezza per il futuro”

Per i pendolari di Tivoli, con gli aumenti, si pagherebbero oltre 350 euro in più l’anno. Da Mandela gli aumenti superano i 650.

Sarà un mercoledì di protesta per i Sindaci che, in rappresentanza di oltre 110 comuni di Lazio ed Abruzzo, stanno lottando contro il caro pedaggi. Sotto al Ministero dei Trasporti, armati di fascia tricolore, primi cittadini ed amministratori locali, chiederanno garanzie sul blocco delle tariffe, non contenti di quanto ottenuto fino ad ora. La sospensione dei rincari fino al 31 dicembre è solo una battaglia vinta da parte dei sindaci ma la guerra contro il caro pedaggi ancora non è terminata, ne vade il futuro di migliaia tra pendolari ed aziende. 

 

DA ROVIANO

Il manifesto dei Sindaci contro il caro pedaggi
Il manifesto dei Sindaci contro il caro pedaggi

“Mercoledì saremo ancora una volta sotto la sede del ministero – spiega Mattia Folgori, sindaco di Roviano – per contrastare questi provvedimenti sconsiderati nei confronti dei nostri territori. Gli aumenti prospettati dal 1 gennaio 2022 sono un salasso inaccettabile per cittadini e imprese al quale seguirà un ulteriore impoverimento di un’area già fragile. Qualcuno crede veramente che i nostri territori possano essere una meta appetibile dal punto di vista turistico culturale o ambientale se per arrivarci già oggi si pagano più di 8 € tra andata e ritorno? Che competitività possono avere le nostre aziende che si muovono giornalmente per lavoro sulla capitale con questi regimi tariffari? In questo contesto penso ad aziende, operatori economici, lavoratori autonomi sparsi su diversi settori già gravemente colpiti dalla crisi pandemica ancora in atto”.

LEGGI ANCHE  GUIDONIA - Il "Parco dei Frutti" riapre, gestione assegnata al "Gruppo Caravelle"

INFRASTRUTTURE E FUTURO

 

Mattia Folgori, sindaco di Roviano
Mattia Folgori, sindaco di Roviano

“La situazione si allarga – aggiunge Folgori – se poniamo l’attenzione anche ai programmi del PNRR dove potrebbero trovare finanziamento infrastrutture strategiche tra Lazio Abruzzo come la revisione o nuovi circuiti autostradali e ferroviari. Due nodi strategici sui quali c’è il serio rischio di cambiamenti di tracciato che allontanerebbero ancora di più i nostri centri dalla capitale in un quadro attuale già di grande sofferenza. Oltre a manifestare per chiedere l’annullamento dei rincari e maggiore sicurezza per le nostre infrastrutture, c’è bisogno di chiarezza da parte del governo e dalle regioni per capire quale sarà il futuro dei nostri territori in termine di mobilità. Bisogna capire che nelle aree interne i servizi vanno mantenuti e/o aperti se vogliamo valorizzare aree e soprattutto contrastare lo spopolamento dei nostri borghi”.

LEGGI ANCHE  CORCOLLE - Una tonnellata di hashish nel congelatore, arrestata casalinga italiana

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.