GUIDONIA – Rifiuti, prorogare l’appalto dell’umido era legittimo: assolti

La Corte dei Conti scagiona gli ex dirigenti Gerardo Argentino e Giovanna Recchia dall’accusa di danno erariale. Comune condannato a pagare le spese legali

Secondo l’accusa, la prima avrebbe assegnato direttamente l’appalto e lo prorogò a un prezzo troppo alto, mentre il secondo continuò a prorogare il servizio alla stessa ditta e alle medesime condizioni.

Per questo ad entrambi i magistrati contestavano un danno erariale, a titolo di colpa grave, per un importo complessivo di 254.234 euro e 27 centesimi.

In realtà l’operato degli ex dirigenti all’Ambiente del Comune di Guidonia Montecelio fu legittimo perché finalizzato a risolvere l’emergenza e tutelare la salute pubblica, non certo per favorire la ditta privata e provocare un danno economico all’Ente.

Lo ha stabilito la Corte dei Conti che con la sentenza numero 429 pubblicata lunedì 13 giugno ha assolto Giovanna Recchia e Gerardo Argentino. I due ex dirigenti erano stati citati a giudizio per lesione alla concorrenza derivante dall’affidamento diretto dell’appalto per la gestione, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti organici alla ditta marchigiana Eco Consul srl, titolare di un centro di trasferenza sulla via per Sant’Angelo Romano, a ridosso delle cementerie Unicem, a Guidonia.

Sulla base della ricostruzione della Guardia di Finanza, la Procura contabile addebitava un danno da 202.621 euro e 54 centesimi alla Recchia e uno da 51.612 mila euro e 73 centesimi ad Argentino.

NEL 2013 DESERTA LA GARA EUROPEA , OTTO PROROGHE FINO AL 2015

In particolare Giovanna Recchia era finita sul banco degli imputati per aver approvato nel 2013 il bando di gara europea per l’aggiudicazione dell’appalto di recupero dell’umido fissando come base d’asta un prezzo di 120 euro a tonnellata, comprensivo anche dei costi di trasporto.

Tuttavia il Comune non ricevette alcuna offerta economica per cui l’ex dirigente affidò il servizio alla Eco Consul fino al 2015 con ben otto proroghe ma al prezzo di 143 euro a tonnellata oltre Iva, anziché di 120 come previsto nel bando di gara andata deserta.

Insomma, secondo i magistrati contabili e penali il prezzo era superiore di circa il 30% rispetto ai costi medi per il trasporto e per lo smaltimento di questa tipologia di rifiuti ed era superiore di circa il 20% rispetto al prezzo medio percepito dalle imprese del settore per analoghe attività svolte nel territorio di riferimento.

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NEL 2015 BANDITA UN’ALTRA GARA E CONTESTUALE NONA PROROGA

A novembre 2015 con il subentro di Gerardo Argentino al posto di Giovanna Recchia, la musica non cambiò granché. Il nuovo dirigente all’Ambiente bandì una gara europea, ma al tempo stesso concesse la nona proroga ad Eco Consul con assegnazione diretta del servizio ma ad un prezzo di 139 euro a tonnellata anziché di 143.

La Procura ha calcolato che dal 2013 al 2016 il Comune di Guidonia ha speso per il servizio di carico, trasporto e recupero/smaltimento un totale di 5 milioni 84.685 euro e 53 centesimi. I magistrati inquirenti si sono detti convinti che se l’Ente avesse bandito la gara si poteva ragionevolmente raggiungere un risparmio di spesa almeno pari al 5% quantificabile in 254.234,27.

LA CORTE DEI CONTI SMENTISCE LA PROCURA: NESSUN DANNO ERARIALE

Di tutt’altro avviso la Corte dei Conti che ha condiviso le tesi degli avvocati Carmelo Tripodi e Stefano Brustia, rispettivamente difensori di Gerardo Argentino e Giovanna Recchia.

A parere del Collegio, la Procura non ha dimostrato alcun danno erariale derivante dalla presunta violazione delle regole dell’evidenza pubblica.

I giudici hanno accertato innanzitutto che le tariffe applicate da Eco Consul al Comune (prima 143 euro/tonnellata e poi 139) per raccolta, trasporto e recupero della frazione organica erano in linea con i prezzi di mercato.

La Corte dei Conti ha inoltre accertato che la gara era stata inizialmente indetta ma era andata deserta, per cui era ammissibile un affidamento negoziale diretto. E, allo stesso modo, erano andate deserte le gare bandite successivamente. Il ricorso alla procedura negoziata era giustificato anche dalla particolarità delle prestazioni richieste, in quanto il Comune aveva necessità di trasportare i rifiuti in appositi impianti situati per lo più fuori regione con automezzi dotati di apposite caratteristiche tecniche.

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A parere dei giudici furono legittime anche le proroghe, affidate da Recchia e Argentino e giustificate dalla necessità di assicurare un servizio essenziale.

Tra l’altro – evidenzia la sentenza di assoluzione – le proroghe sono sempre state di durata non eccessiva e gli ex dirigenti facevano affidamento anche sulla prevista entrata in funzione di un impianto di compostaggio, poi non realizzato per eventi sopravvenuti.

Insomma, Giovanna Recchia e Gerardo Argentino hanno agito per assicurare la continuità di un servizio essenziale per la comunità, senza quella “sprezzante trascuratezza dei propri doveri” o quella “macroscopica violazione delle norme di settore” richiesta dalla giurisprudenza per ritenere sussistente l’elemento psicologico.

Il Comune di Guidonia Montecelio dovrà risarcire 4 mila euro a Giovanna Recchia e 2 mila a Gerardo Argentino per le spese legali.

L’IMPIANTO ECO CONSUL AVEVA I PERMESSI, ANCHE IL TRIBUNALE PENALE ASSOLVE TUTTI

Vale la pena ricordare che il 30 marzo scorso per il caso Eco Consul anche il Tribunale penale di Tivoli aveva scagionato otto ex amministratori del Comune di Guidonia Montecelio sospettati di aver favorito illecitamente l’apertura del Centro di raccolta rifiuti organici al centro della città.

Per tutti l’accusa era abuso d’ufficio in concorso, aggravato dalla continuazione e dall’aver “commesso il reato per eseguirne od occultarne un altro, ovvero per conseguire o assicurare a sé o ad altri il prodotto o il profitto o il prezzo ovvero la impunità di un altro reato”.

In quel caso il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Elisabetta Mazza e Giovanni Petroni – aveva assolto perché il fatto non costituisce reato l’ex sindaco Eligio Rubeis, l’ex facente funzioni Andrea Di Palma, gli ex assessori Marco Berlettano, Massimo Casavecchia, Patrizia Salfa, Enrico Scattone e Domenico Zulli, oltre all’allora dirigente all’Ambiente, Giovanna Recchia.

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