TIVOLI – Beve, sniffa e picchia la compagna davanti alla figlia: condannato

Un 27enne italiano deve scontare 3 anni e 4 mesi: negati i domiciliari in comunità

Ogni volta che alzava il gomito e sniffava droga diventava l’incubo di casa. Insulti, spintoni, botte. Anche davanti alla figlia neonata.

Per questo mercoledì 11 ottobre il Tribunale di Tivoli ha condannato G. M., un 27enne italiano di Palestrina, a tre anni e 4 mesi di reclusione per maltrattamenti e lesioni ai danni della compagna.

Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a letere i giudici Sergio Umbriano e Matteo Petrolati – hanno inoltre condannato l’uomo alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e al pagamento delle spese processuali, assolvendolo però dall’accusa di maltrattamenti nei confronti della figlia di appena tre anni perché il fatto non sussiste.

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La vicenda si è consumata a Cave, dove il 27enne conviveva con la compagna.

Stando alla denuncia della donna a partire da gennaio 2022, quando la loro bambina aveva poco più di un anno, G. M. si sarebbe reso protagonista di maltrattamenti in più di un’occasione, sempre in stato di alterazione psicofisica da alcol e cocaina.

Prima comportamenti vessatori e umilianti, minacce e insulti, aggressioni verbali con cadenza settimanale, poi le botte.

Secondo l’ipotesi accusatoria, a far desistere l’uomo dai suoi comportamenti aggressivi e violenti non sarebbe bastato neppure l’intervento dei genitori della donna che l’uomo avrebbe minacciato di morte.

In una occasione, infatti, il 29enne avrebbe addirittura morso la compagna ad un braccio, afferrandola per il collo e picchiandola, mentre lei tentava di frapporsi tra l’uomo e il padre di lei.

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Scene di drammatica violenza avvenute sotto gli occhi della bambina disperata e in lacrime.

Il Tribunale di Tivoli ha negato all’imputato gli arresti domiciliari nella Comunità di recupero in cui è recluso.

Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate tra 90 giorni.

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