GUIDONIA - Ipercoop vende a Conad, i lavoratori incrociano le braccia

Indetto stato di agitazione e sciopero per venerdì Santo 2 aprile. I sindacati chiedono un incontro col sindaco Michel Barbet

La comunicazione ufficiale ancora non c’è, ma esiste la certezza di una trattativa: il supermercato Ipercoop del Centro commerciale Tiburtino a Guidonia è pronto a diventare un punto vendita Conad.

Ad annunciarlo in un comunicato congiunto diramato ieri sera, giovedì 25 marzo, sono Maurizio Alberighi e Marco Feuli, di Filcams Cgil Roma Lazio, Giulia Falcucci, Segretario territoriale della Fisascat-CISL di Roma Capitale e Rieti, ed Elvira Fatiganti, della Uiltucs di Roma e Lazio. Nella nota i sindacati annunciano lo stato di agitazione e lo sciopero indetto per il 2 aprile, venerdì Santo, proprio per dire NO alla cessione a Conad.

“Nel corso di un’assemblea che si è tenuta in modalità telematica nella serata del 4 marzo – si legge nel comunicato – abbiamo deciso di indire lo stato di agitazione delle 64 lavoratrici e dei lavoratori dell’Ipercoop di Guidonia, e abbiamo indetto uno sciopero per il prossimo 2 aprile, con un ulteriore pacchetto di 7 ore, da indire a discrezione delle Rsa. Contestualmente, abbiamo inoltrato una richiesta urgente di incontro al sindaco di Guidonia, Michel Barbet, perché i dipendenti Ipercoop e le loro famiglie stanno vivendo un momento di forte e immeritata tensione e preoccupazione: lo scorso 22 marzo, infatti, nel corso di un incontro con la società Distribuzione Centro Sud, è stata comunicata la volontà di cedere il punto vendita entro il mese di maggio a Conad, e non alle tante realtà della galassia Coop.

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Conad, la rete di imprenditori del commercio al dettaglio, può garantire certezze inferiori rispetto alla grande famiglia delle cooperative Coop. Si tratta peraltro di un fulmine a ciel sereno: fino allo scorso anno, a precise domande avanzate dai lavoratori, l’azienda rispondeva che tutto procedeva bene”.

“Per parte nostra – aggiungono Alberighi e Marco Feuli di Filcams Cgil Roma Lazio, Falcucci della Fisascat-CISL di Roma Capitale e Rieti, e la Fatiganti della Uiltucs di Roma e Lazio – abbiamo espresso tutto il nostro stupore, la nostra preoccupazione e la nostra contrarietà per l’ennesima decisione, da parte del marchio Coop, di disinvestire sul territorio romano e laziale.

L’azienda ha addotto, a motivazione delle proprie scelte, alcune criticità economico-finanziarie, che a noi non risultano però tali da pensare a una cessione: nel 2015-2018 i conti erano in ordine, mentre nel 2019-2020 si sono presentate criticità, che a nostro parere, non sono state affrontate nel modo migliore dai vertici aziendali. Non possono essere i lavoratori e le loro famiglie a pagare il prezzo di una gestione che, a nostro parere, non ha previsto nemmeno il tentativo di percorrere una strategia di rilancio”.

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“Per parte nostra -concludono i sindacati – siamo pronti a non lasciare nulla di intentato, e metteremo in campo ogni azione possibile per far capire che non si può disinvestire sul futuro dei dipendenti: nessuno, lo ribadiamo nessuno tra i lavoratori deve essere lasciato solo in un momento di pandemia e in un comparto che vede i dipendenti in prima linea: servono tutele e garanzie per ogni famiglia. Parliamo, inoltre, di occupazione prettamente femminile, che in questo momento, complice la pandemia, attraversa un momento di straordinaria fragilità”.

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