Guidonia – Multato dai vigili urbani li manda a quel paese, commerciante denunciato e assolto

Il diverbio era nato per un cartello pubblicitario fuori posto. Un pannello piazzato dal commerciante sulla strada in prossimità del marciapiede antistante il negozio per permettere lo scarico della merce a un camion in arrivo.
Ma quando s’era trovato davanti due vigili urbani pronti a multarlo, Giacomo Giuliano non ci aveva visto più. Per quella sfuriata il 46enne di Villanova, titolare dell’enoteca di via Tito Bernardini, era stato denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità.
Accuse che martedì 10 giugno si sono dissolte come neve al sole davanti al giudice Marzia Minutillo Turtur che lo ha assolto perché il fatto non sussiste. Il commerciante era finito nei guai il 14 ottobre 2010, quando gli agenti della Polizia Municipale Germano Panichi e Anna Di Buccio si presentano alla profumeria di via Bernardini 20, gestito dalla moglie di Giuliano. I vigili chiesero alla titolare di rimuovere il cartello dal suolo pubblico, visto che non risultavano tasse di occupazione pagate, il 46enne uscì dall’enoteca accanto per obbedire all’intimazione e tirò via l’insegnalasciandosi scappare un “vaffa” di stizza.
Fatto sta che dopo il battibecco con gli agenti Giuliano giurò di non avere appresso i documenti e nel giro di qualche mese gli fu notificato un avviso di garanzia del sostituto procuratore di Tivoli, Filippo Guerra.
Il pubblico ministero gli contestava una frase considerata oltraggiosa per gli agenti e per l’intero Corpo: “Che cosa volete? Che siete venuti a fare?.. Invece di pensare a queste c… andate a lavorare che rubate lo stipendio senza fare un c…Vaffa… adesso mi avete stufato, vi faccio vedere io, vi faccio le foto mentre prendete le bustarelle”. Talmente oltraggiosa che la giunta Rubeis il 2 febbraio 2011 decise di costituirsi in giudizio, affidando all’avvocato Pietro Nicotera l’incarico a pagamento di tutelare la dignità e l’onore del Corpo e dell’intera amministrazione. Giacomo Giuliano giurò fin da subito di avere la coscienza pulita, ribadendo di aver posizionato il cartello per occupare il posto auto in attesa dell’arrivo del fornitore con un espositore alto due metri. Insomma, in mancanza di posti di carico e scarico merci, spiegò di aver fatto di necessità virtù senza mai negare l’alterco.
“Il mio cliente – spiega il suo legale l’avvocato Daniele Fabi – ebbe un diverbio con gli agenti, ma non disse frasi offesive dirette ai due agenti o al Corpo. Il giudice si è posto il dubbio sul reale tenore della discussione, ridimensionando la vicenda e pronunciando sentenza di assoluzione”.

Marcello Santarelli

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