Portato in fretta al Policlinico di Tor Vergata, il ragazzo ha riportato delle contusioni dovute all’impatto con la vettura, in particolar modo al fianco, che gli sono costate una prognosi di due giorni. Al momento non sono ancora chiare le dinamiche che hanno acceso la miccia tra i residenti e gli ospiti del centro di accoglienza, al cui interno vengono ospitati esclusivamente minorenni, mentre gli investigatori del commissariato Casilino sono sulle tracce dell’investitore del giovane egiziano: per ora è stato reso noto che l’uomo guidava una vettura di colore nero.Già nella notte dell’11 luglio, circa sei volanti della polizia erano giunte sul posto per placare una prima lite: in quel caso, però, le tensioni non erano sfociate in atti violenti. In questi giorni, un blindato del Reparto mobile ed un paio di vetture del commissariato, presiedono il centro di accoglienza per evitare possibili ritorsioni o vendette. Secondo quanto affermato da alcuni residenti, già da diversi giorni erano avvenuti dei furti all’interno degli appartamenti, mentre altri raccontano di esser stati ‘minacciati’ dai ragazzi della struttura. Versioni che, attualmente, non trovano conferma da parte degli investigatori che stanno cercando di far luce su quanto avvenuto. Nel frattempo, alcuni abitanti della via stanno organizzando una raccolta firme per chiedere la chiusura della struttura gestita dall’Arciconfraternita S.S. Sacramento, facente parte della Domus Caritatis. La quale, per ora, non rilascia dichiarazioni.
Nell’estrema periferia romana sta per accendersi l’ennesimo scontro tra residenza e rifugiati, le cui dinamiche sembrerebbero avvicinarsi alle proteste di Corcolle, avvenute il 21 settembre 2014. Un evento, del resto, ancora avvolto da un’aura di mistero e sui cui continuano ad indagare gli uomini del Casilino.
l.l.g.