Monterotondo – L’Italia a piedi sulle tracce di Aldo Moro: il viaggio di Diana Kennedy

Un viaggio di oltre 1800 Km, dalla Francia al Sud Italia, che ha portato la fumettista non solo a visitare tappe chiave della vita di Moro ma anche a scoprire il nostro paese da una prospettiva nuova. Un viaggio d’arte, di scoperta e di profonda spiritualità, come da lei definito. Dopo la visita alla tomba di Moro a Torrita Tiberina, Diana Kennedy è passata il 7 settembre per Monterotondo, dove lei e Gamin (nella foto) hanno potuto riposarsi in campagna prima di riprendere il cammino verso Sud.

 

Diana, quando ha conosciuto Aldo Moro?
“Avevo 12 anni e vivevo in Svizzera, a Ginevra, quando venne rapito e ucciso. Le sue foto erano su tutte le prime pagine. Mi sentivo molto vicina a lui e avevo sperato fino all’ultimo nella sua salvezza. E poi…la foto del suo corpo in quella macchina. Fu una tragedia che ebbe una grande influenza sia sulla mia mente che sulla mia anima”.

 

Cosa rappresenta per lei Aldo Moro? Cosa ammira di lui?
“Aldo Moro è un personaggio molto diverso da tutti gli altri politici. Mite, dolce, ma anche forte nella difesa delle sue idee. Era quella persona che avresti voluto proteggere, ma al contempo volevi essere protetta da lui. Era aperto alle nuove prospettive e sapeva ascoltare”.

 

Quando le é venuta l’idea di questo viaggio? Come mai lo definisce un pellegrinaggio?
“L’idea mi è venuta due anni fa. E’ stata una sorta di chiamata che è divenuta piu forte, ogni giorno. Allora ho preso la mia decisione e mi sono preparata per un anno intero. Potrei definire questo cammino un viaggio d’arte, di scoperta e di profonda spiritualità.Perché chiamarlo pellegrinaggio: di certo non è solo un escursione di Trekking. E’ un viaggio fino al fondo della mia anima”.

 

Quali tappe ha percorso? Come é arrivata a Monterotondo?

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Tramonto fotografato a Monterotondo

“Ho attraversata la Francia del Sud, Il Vercors, la Haupte Provence, Costa Azurra e sono entrata in Italia attraversando il colle di Vescavo. Ho attraversato i monti Liguri, e la Toscana. Poi sono arrivata a Torrita Tiberina, la prima grande tappa. A Torrita, ho visitata la tomba di Aldo Moro e ho incontrato il sindaco. Giorni meravigliosi pieni di magia. Dopo ho inziato la seconda parta dell pellegrinaggio che miporterà verso Maglie, in Puglia. Sono arrivata a Monterotondo perché volevo andare verso sud, ma evitare Roma”.

 

A Monterotondo chi l’ha accolta e in che modo?
“Stavo caminando con Gamin quando due signori mi hanno parlato. Umberto e un suo amico. Mi dissero che possedevano dei cavalli e che la loro scuderia non era lontana. Mi hanno offerto di utilizzare quell’area come campeggio. Ho accetto, nonostante non avessi percorso molti km quel giorno. Ho imparato che si deve essere attenti alla providenza. Era una accoglienza calda e generosa. Una di quelle che non dimenticherò mai”.

 

La gente che incontra come la aiuta?
“Alcuni mi danno da mangare, una bottiglia d’acqua fresca o altre cose che mi mancano. Mi offrono un posto per piantare la tenda. Un signore a Cineto Romano mi ha regalato una bella coperta, perché iniziavo ad aver freddo la notte. Gli aiuti sono diversi e sono molti. C’è un sacco di gentilezza e generosità”.

 

Perché ha scelto di compiere questo viaggio a piedi?

“Perché è un modo unico di scoprire il paese e la gente. Sto vivendo mentre viaggio. Vedo tutto da una prospettiva unica, in modo intenso. Come un esploratore che vede un nuovo continente. Il tempo si è dilatato. Per me i mesi sono diventati anni”.

 

Ci parli di lei: chi é Diana Kennedy?
“Sono franco-tedesca, nata in Svizzera: Quindi da una famiglia multinazionale. Nella vita sono un’arfumettista da piu di 25 anni. Vivo da 17 anni in un piccolo villagio del Vosges, nella Francia del nord est”.

 

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“Aldo Moro e la tarantola”

Ci parli della sua arte
“Ho lavorato sia a fumetti che a storie illustrate (Graphic Novels). Ho anche fatto un cartone animato: “La bête des Vosges” (La bestia dei Vosges) Durante gli ultili anni, Aldo Moro è divenuto una parte importante nella mia arte”.

 

Oltre a Gamin, chi altro ha viaggiato con lei?
“Ci sono altri due compagni… Ma è possibile vederli solo sui disegni che faccio la sera, in tenda: Aldo Moro e John F. Kennedy. Siamo un’ ottima squadra, tutti e quattro”.

 

Una volta arrivata a Maglie, come sarà tornare indietro?
“Sarà un viaggio diverso. Un amico verrà a prenderci con il suo furgone. Sarà un ritorno più leggero, ma carico di memorie”.

Eugenio Nuzzo

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