Calcio – Real Scalo, la… terra promessa di Massimiliano Iezzi

Massimiliano Iezzi ha giocato a grandi livelli. Da giovanissimo ha iniziato a tirare i primi calci con il Monterotondo Scalo, a soli undici anni. Poi due anni dopo ecco che arriva la chiamata della Roma allora guidata a livello giovanile da Tempestilli. Si è allenato un anno con la Roma poi a fine anno con la squadra dei Giovanissimi ha vinto lo scudetto Giovanissimi nel 2005/2006 confrontandosi in finale contro la Juventus di Gasperini. Poi ecco che per lui arriva una chiamata importante e parte l’avventura in Inghilterra, in serie B col West Bronvich Albion. All’inizio parte con le giovanili ma i suoi numeri fanno breccia nel cuore dei tifosi inglesi ed arriva la chiamata per la prima squadra. Esperienza fantastica quella inglese poi arriva il ritorno in Italia in casa Parma, quindi si va a Benevento. In serie C1 Massimiliano Iezzi gioca grandi campionati, compreso quello giocato col Ravenna in C2 e con il Gubbio con Galderisi allenatore. Dopo queste esperienza Max ha voluto iniziare ad avvicinarsi a casa, ed ecco l’esperienza con la Viterbese quindi due anni a Nuoro e Pagani per concludere il suo peregrinare a Formia, Anziolavinio fino a quando il Real Monterotondo Scalo nel 2013/2014 lo ha chiamato per averlo come giocatore simbolo del club appena nato.

Esordienti real“Al Real sono affettivamente molto legato – spiega Massimiliano Iezzi – questa è la società sportiva dove io sono nato calcisticamente, questo è il club della mia città. Ora faccio parte della squadra che milita in Promozione, l’anno scorso siamo arrivati secondi in Prima Categoria e siamo stati promossi. La dirigenza mi ha affidato anche una squadra da allenare, gli Esordienti 2003. Con questi ragazzi è nato un bel feeling, insegno il mio calcio, quello ricco di valori. Rispetto delle regole, rispetto per l’arbitro, rispetto per il campo dove si gioca e tanta tecnica. Con questi ragazzi mi sono preso una bella soddisfazione, contro la Lazio abbiamo vinto un tempo nel confronto diretto, dico Lazio non so se mi spiego. Per tutto il Real questa è stata una gran bella soddisfazione”. Lui è non solo allenatore, è anche giocatore: “In Promozione stiamo andando bene, siamo partiti benissimo poi abbiamo avuto un paio di partite difficili ma ora siamo reduci da una serie positiva di sette punti conquistati in tre partite. Sono fiducioso per come potremo concludere il campionato. Il Real Monterotondo Scalo è una famiglia e io qui voglio starci a lungo”. Il suo sogno? Manco a dirlo, guidare la squadra dalla panchina: “Mister Antognetti però può stare tranquillo – conclude Max Iezzi – sogno di allenare il Real ma non certo ora. Mi sento ancora giocatore e voglio guidare questa squadra dal campo e non dalla panchina”.

Sergio Toraldo

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