Il Fiano Romano affonda senza Gino Ushe

Sei punti conquistati per un pieno di speranza con la salvezza a portata di mano. Poi il destino ci ha messo la zampa, in un contrasto alla mezzora della gara contro il Vicovaro dopo avere realizzato due gol, e due gol nella domenica prima contro il Real Campagnano, ecco che Gino Ushe si contorce a terra per il dolore. Lo staff medico e tutti nel Fiano Romano sono rimasti senza fiato. Finita la partita il giocatore si è sottoposto ai controlli del caso e il responso è stato tremendo per la società fianese. Rottura del crociato, sei mesi di stop con campionato finito. La prima domenica senza Gino Ushe per il Fiano Romano si è trasformata in una Waterloo, il Poggio Fidoni ha letteralmente asfaltato la partita segnando con Gaeta, una doppietta, e con Simonetta. Uno 0-3 casalingo che è davvero duro da smaltire. Gino Ushe era in tribuna a vedere i compagni. “I miei compagni – spiega il cannoniere del Fiano bloccato dal grave infortunio – avevano anche iniziato bene la gara. Nei primi venti minuti avevamo tenuto il pallino del gioco in mano poi alla loro prima rete, circa alla mezzora, la squadra non si è più ritrovata subendo il raddoppio nel finale del primo tempo. Da lì non c’è stata più partita”. A fungere da vice-Ushe aveva provveduto Pangallozzi, il suo grande amico: “Lo hanno marcato a uomo tutta la partita e ha potuto fare poco, il loro allenatore, Fazzini, lo conosceva molto bene perché lo aveva allenato alla Crecas Palombara. Marcandolo a uomo con un giocatore immediatamente a raddoppio per lui è stata dura”. Ora Gino Ushe potrà seguire i suoi compagni in questa fase finale del campionato solo dalla tribuna: “Ai miei compagni dico – spiega accorato il giocatore – che non devono mollare anzi devono moltiplicare le forze perché avevamo rimesso in quota la nostra classifica e possiamo ancora salvarci, basta crederci. Io li seguirò e sarò al loro fianco in queste ultime decisive gare”. Ushe è ancora sofferente, il ginocchio infortunato gli fa male: “Sto iniziando a effettuare i primi movimenti per la riabilitazione ed è davvero dura – spiega Gino Ushe – spero di poter migliorare almeno per poter lavorare. Senza calcio si può vivere, senza lavoro no”.

LEGGI ANCHE  MONTEROTONDO - Atletica, Thomas Manfredi sfida i campioni olimpici Jacobs e Tortu

di Sergio Toraldo

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.