Fonte Nuova, dopo 7 mesi di silenzio torna a parlare l’ex sindaco Cannella

«Quanto accaduto tra il segretario del Pd, Matteo Renzi, e suo padre, e la necessità che Renzi ha avuto di chiarire, mi hanno fatto riflettere sul bisogno che c’è di trasparenza e sincerità – spiega Cannella in un post sulla sua pagina Facebook – A quasi sette mesi di distanza dalle mie dimissioni, credo di avere il dovere morale di raccontare che non sono stati, come hanno voluto far credere, i problemi personali la causa della mie dimissioni. Forse è difficile, dall’esterno, comprendere quanto fosse diventata insostenibile la pressione politica che stavo subendo. Da parte di molti c’era come la convinzione che avere un incarico politico fosse un diritto e poi, forse, un tramite per ottenere dell’altro  Queste richieste passavano come un ricatto di partito. Porto l’esempio della vicenda di Luca Mori, in cui mi sono trovato improvvisamente solo, ed intendo sia politicamente sia umanamente, a dover difendere  le due persone più importanti della mia vita, senza compromettere in nessun modo la cosa pubblica, cosa che sarebbe stata più facile fare sottostando ad un ricatto a cui invece non ho ceduto. Ecco, quella vicenda è stata utilizzata dal mio partito per accusarmi di essere un Sindaco al di fuori degli schemi, e quindi mi è stato chiesto un compromesso politico, che ho dovuto accettare perché convinto di voler portare a termine quelle opere che avevo promesso ai cittadini di Fonte Nuova (marciapiedi, casa comunale per cui stavamo perdendo i fondi, asfaltatura della Nomentana e il sistema fognario a Santa Lucia, etc.). Solo poi – dicevo – avrei abbandonato l’incarico, forte di un’autonomia economica che mi consentiva di fare il Sindaco solo per passione e voglia di dare qualcosa a questa città. Avrei voluto davvero cambiare le cose. In pochi mi credevano, quando lo dicevo, ed in pochi pensavano che davvero mi sarei dimesso. Nel frattempo una frangia del PD, anch’essa in polemica con le scelte del partito, è uscita dando vita ad una lista civica. Salvo poi rimanere in maggioranza dopo aver avuto due assessorati.  Posso portare ancora l’esempio dell’isola ecologica, e della discarica. Anche in quel caso c’era da scendere a patti. Non l’ho fatto. O anche il caso dell’asilo nido, che oggi rappresenta una ricchezza per il Comune, e di certo non una spesa, in cui certe votazioni contrarie da parte di membri della maggioranza non sono state di merito, ma strumentali per ottenere altro. E’ in tutto questo la ragione per cui, tra qualche giorno, si andrà al voto».
L’ex sindaco Fabio Cannella, ci tiene poi a precisare la sua posizione sulle elezioni che si svolgeranno domenica 11 giugno.
«Negli ultimi giorni più di qualcuno mi è venuto a chiedere le ragioni per cui stia sostenendo Di Buò o Di Pietro – prosegue la sua lettera – Bene, è il caso di dire che non sostengo nessuno dei due candidati. Di uno non condivido una lotta interna al partito, fatta per personalismo, mentre l’altro ha già avuto modo di esprimersi come Sindaco di questa città, e comunque non condivido il suo modo di fare politica basato su certi attacchi personali che rimando al mittente e non ho mai raccolto. Di nuovo voglio chiedere scusa a chi mi aveva dato fiducia: le dimissioni sono state il modo migliore per rispettarli. La condizione in cui mi sono trovato era diventata insostenibile, come insostenibili erano le richieste, troppo lontane dall’essere gestibili facendo prevalere il bene comune. Su ogni argomento sono pronto a dare spiegazioni più specifiche, senza nessuna forma di timore, e ringrazio ancora una volta, per i due anni e mezzo trascorsi alla guida di Fonte Nuova, gli uffici e tutti i dipendenti comunali che mai hanno perso la barra della direzione data dal Sindaco, malgrado siano stati spesso distratti da altre pressioni ed a loro rivolgo, ancora, un abbraccio e un “grazie” di cuore».

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