Colle del Forno – Una necropoli tutta maschile Un libro di Salvatore G. Vicario per festeggiare i suoi primi 90 anni

So però anche, per conoscenza diretta, dovuta a una pluriennale, sincera e affettuosa amicizia con la quale mi onora e mi gratifica, che Vicario non è uomo da mediatiche celebrazioni, né tantomeno persona che si entusiasma per festeggiamenti da anniversari di qualsiasi tipo. Ma tant’è, i miei auguri voglio qui farglieli lo stesso. Anche perché a questa veneranda età il dott. Vicario è arrivato con lucidissima e robustissima mente.

 

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E ancora oggi, nonostante i suoi novant’anni, orgogliosamente ben portati, continua con grande alacrità ed entusiasmo il suo lavoro di studioso. I suoi studi e la sua passione, l’attività di medico svolta dal 1952, anno del suo arrivo a Mentana, fino al 1993, e l’attenzione che ha sempre rivolto a tutti i fatti della nostra Comunità, sia come pubblicista sia come storico, hanno senz’altro contribuito in decenni ad aumentare il senso critico e la coscienza storica di tutti noi. A dimostrarlo la vastità delle sue pubblicazioni, dei suoi saggi, e la fondazione nel 1995, dell’Associazione Nomentana di Storia e Archeologia, divenuta uno dei punti di riferimento per lo studio e la conoscenza del territorio sabino, nomentano e cornicolano, di rilevanza e prestigio internazionale. Dobbiamo veramente riconoscere con gratitudine e ammirazione che l’opera da lui così pazientemente intrapresa, fin da quando Mentana era ancora completamente ignara della storia del proprio passato, nel corso di tanti anni ha prodotto studi e ricerche di notevole spessore culturale sia nella storia, come nell’aspetto sociale ed economica di Mentana e non solo. Ma per chi ha la fortuna di conoscerlo e di godere della sua amicizia, sa che il dott. Vicario è sopratutto una persona di grande umanità, preparata, pacata e sempre disponibile, ma sa anche che non contempla sconti di sorta quando c’è da sostenere la sua opinione.

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È il caso del suo ultimo libro, uscito agli inizi di dicembre in libreria, con i tipi della casa editrice Bonanno: “Colle del Forno. Una necropoli tutta maschile”, dove Vicario ribadisce e puntualizza, quanto da lui già scritto e sostenuto, fin dal 1970, nel libro “Monterotondo in Sabina”, ma da sempre contrastato dall’archeologia ufficiale.  Chi sono i guerrieri inumati a Colle del Forno? … e il sito di Eretum? … e la necropoli di Colle del Forno? 

 

Il nuovo libro ripropone, con stile leggero e avvincente che permette una lettura rapida e senza fronzoli, un interessante excursus storico questi affascinanti quesiti sulla storia di questo sito dell’area della Sabina di Colle del Forno, e documenta come la città di Eretum non possa essere collocata a Casacotta di Montelibretti e come a Colle del Forno non vi sia la ‘necropoli di Eretum’ bensì il sepolcreto dei tanti Caduti – re e principe compresi – in una delle tre battaglie che si combatterono fra Romani e Sabini al tempo degli ultimi due “re di Roma” e nel primo periodo della Repubblica. A distanza di ben 47 anni, la veridicità di quelle lontane proposizioni archeologiche, riproposte e dettagliatamente esaminate in questo suo nuovo lavoro con più recenti e approfondite ricerche, finalmente trovano oggi anche il supporto dell’archeologa Anna Maria Reggiani che ha curato l’importante e specialistica presentazione del volume.  La dott. Reggiani, già Direttore Generale delle Antichità e Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici per l’ Abruzzo, nel suo intervento introduttivo, ripercorre le tappe della scoperta e le vicende legate del ritrovamento della necropoli di Colle del Forno avvenuto fortuitamente nel 1970, in occasione dei lavori di scavo per la sede del CNR e rileva come  questo nuovo saggio del dott. Vicario, contribuisca a fornire nuovi approcci di studio e di conoscenza sul sito di Cole del Forno, in quanto prospetta senz’altro un nuovo panorama diverso da quelli finora prospettati dall’archeologia ufficiale.

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La dott. Reggiani, conclude “Vicario può avere ragione quando sostiene che l’area archeologica in questione sia in gran parte ancora da decifrare e che allo stato delle attuali conoscenze, dobbiamo domandarci chi possano essere stati i guerrieri inumati a Colle del Forno. I partecipanti alle battaglie di Eretum? Questo spiegherebbe la varietà dei corredi, riscontrata nelle diverse tombe della necropoli in oggetto ed evidenziata negli studi specialistici. Se così fosse le tombe principesche di Colle del Forno potrebbero essere quelle dei loro condottieri. Si aprono scenari leggermente diversi da quelli prospettati dall’archeologia ufficiale che offrono un quadro e spiegazioni molto lontane da quello che ci si sarebbe aspettato. Ma questo è appunto il fascino di questa disciplina”.

 

 

Ma oltre che un libro di storia, in un certo senso questa nuova opera del dott. Vicario è anche un libro di ricordi. Una straordinaria testimonianza della sua lunga attività di ricercatore attento e appassionato che viene proposta nel ricco e interessante apparato documentario e fotografico dell’appendice al volume e che rende ancora più speciale la ricorrenza del suo 90° compleanno.  Da parte nostra, l’augurio che l’amicizia e la passione profusi negli anni trascorsi nel nostro territorio, attraverso il frutto di questa faticosa opera  ricerca, continui ad alimentare ancora per molti anni questo rapporto. Ad multos … ad plurimos annos! Auguri dott. Vicario.

 

di Roberto Tomassini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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