Guidonia – Classe 4° E – Don Lorenzo Milani

Cosa ti ha spinto a farti conoscere da tanti bambini?

Per me, farmi conoscere da tanti bambini ha significato: poter trasmettere, attraverso la mia testimonianza, un messaggio di amore per la vita e soprattutto dimostrare che tutti abbiamo dei limiti che si vedono o meno, ma tutti abbiamo dentro di noi le possibilità per riuscire a raggiungere i nostri obiettivi, come io ho raggiunto il mio che è stato quello di giocare a pallone con una gamba, diventando calciatore della Nazionale Calcio Amputati o di scrivere dei libri che porti speranza nel cuore delle persone.

 Come mai pensi sia importante che un bambino della mia età venga a conoscenza della tua storia?
Semplicemente perché penso che se vogliamo un mondo migliore, dobbiamo cominciare da quando siamo bambini a cambiare le cose che non vanno, per esempio imparare sin da piccoli che il rispetto per l’altro, sta alla base di tutto, ti permette di guardare un compagno/a che è diverso da te con occhi diversi e ti fa scoprire chi è veramente.

 

Guardando il tuo video abbiamo visto la tua normale ma allo stesso “straordinaria” crescita…ma ci sarà stato un evento spiacevole, ce lo racconti?

Di cose spiacevoli ne ho vissute tante nella mia crescita, la cosa più brutta che ricordo da bambino, è quando venivo discriminato per la mia condizione, per esempio quando giocavo a calcio con i miei compagni e nella fase della formazione delle squadre, io venivo scelto sempre per ultimo, perché non ero considerato tra i bravi. Oppure quando non potevo partecipare a delle gite scolastiche, perché io con la protesi, non potevo fare lunghi percorsi a piedi in quanto mi procurava dolori, spesso dovevo rinunciare e restare a casa, questo mi faceva sentire escluso.

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E l’evento più piacevole?
Non ci crederete, da bambino è stato quando giocavo a calcio sul terrazzo di casa
mia, perché lo consideravo il mio stadio, ci passavo i pomeriggi interi anche sotto la
pioggia, facevo da solo la cronaca della partita, mentre giocavo e sognavo di
diventare un grande calciatore… per me allora, impossibile solo pensarlo. Un altro
momento felice ma legato a questo evento, c’è la realizzazione di quel sogno, dove
ho vissuto momenti di felicità e grandi soddisfazioni quando nel 2014 con la
Nazionale abbiamo partecipato ai Mondiali in Messico e che disputeremo per la
seconda volta anche quest’anno a ottobre 2018.

  Cosa ricordi dei tuoi giorni a scuola? Ti è sempre piaciuto studiare?
Onestamente non posso dire che lo studio mi faceva impazzire, però ho cercato di fare e dare il massimo per quello che potevo. Ho vissuto la scuola come tutti i bambini credo, solo che rispetto agli altri, la mia prima preoccupazione quando dovevo uscire di casa per andare a scuola, non era tanto la lezione o l’interrogazione, quanto il dover stare per diverse ore seduto con la protesi che mi procurava dolore e fastidi dappertutto, era un vero disagio e alcune volte mi rendeva pesante i momenti in cui dovevo impegnarmi nello studio.

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  Ti è “costato” tanto portare avanti la tua passione per il calcio?
Mi è costato tanti sacrifici, ma la grande passione per il calcio ha fatto si di superare ogni difficoltà. Oggi se guardo indietro, ogni problema affrontato mi ha reso più forte e mi ha fatto capire che nella vita è importante coltivare delle passioni perché ti aiutano a crescere e a far emergere le potenzialità che sono dentro di te.

  Apprezziamo tanto la tua voglia di libertà e la tua caparbietà nel portare avanti il tuo messaggio di “Vita Nova”… quali sono i tuoi prossimi progetti?
Il prossimo obiettivo sportivo per quest’anno sarà prepararmi per i mondiali in Messico, nel frattempo sto preparando un altro libro e studiando per realizzarmi anche nel lavoro e un giorno realizzare anche progetti più grandi, come formare una famiglia e avere dei figli.

Conoscere Arturo ci ha fatto riflettere su come è importante credere in ciò che si fa. Mettercela tutta per raggiungere un obiettivo, senza fermarsi a quello che potrebbe sembrare un limite. Questo è il messaggio che ci porteremo con noi e che ricorderemo soprattutto nei momenti di sconforto: la passione è linfa vitale!

 

Classe IV E
I.C.Don Lorenzo Milani Guidonia

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