Salone, roghi tossici – Quattro arresti dopo il blitz di oggi, Di Giovine: “Grande soddisfazione”

polizia locale-salone-300718-1 Smaltimento illecito di rifiuti: ecco il motivo degli innumerevoli e, in alcuni casi anche quotidiani, roghi all’interno del campo nomadi.

 

Quattro arresti e diciannove i nomi che sono finiti nel registro degli indagati. Le indagini hanno appurato che sono stati date alle fiamme anche rifiuti speciali per conto di compiacenti ditte italiane, di cui veniva eseguito anche il trasporto con i furgoni ora sequestrati.

 

IL COMMENTO DI DI GIOVINE – Abbiamo raggiunto il presidente dell’Associazione IV Municipio Case Rosse e responsabile del Coordinamento Associazioni Roma Est Paolo Di Giovine che ha espresso grande soddisfazione e si complimenta per l’ottimo lavoro svolto dalle Forze dell’ordine: “Finalmente si sta muovendo qualcosa, ci complimentiamo a nome di tutta la cittadinanza”.

 

LE FORZE IN CAMPO – Oggi hanno partecipato gli agenti dei Gruppi Spe (Sicurezza Pubblica Emergenziale), Pso (Pianificazione Servizi Operativi), Gpit (Gruppo Pronto Intrevento Traffico), Tuscolano e Torri, diretti dal Comandante Generale Antonio Di Maggio.

 

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Tra le attività criminali registrate tra marzo e luglio 2017:

In data 22 marzo 2017 H.E. e H.A, marito e moglie di 61 e 65 anni di nazionalità straniera, appiccavano un incendio di rifiuti pericolosi ( pneumatici e cavi contenenti rame) in maniera del tutto incontrollata. Viene usata della benzina ed a gettarla è la figlia minore della coppia. Le immagini riprendono varie persone che sversano fusti ed altri materiali su un cumulo a ridosso di un muro di cinta. Alle ore 18:00 viene appiccato l’incendio.

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In data 28 marzo H.W, italiano di 36 anni, veniva filmato mentre trasportava a bordo di un furgone Mercedes un ingente quantitativo di rifiuti. Si scopre successivamente che era andato a ritirarli presso una ditta italiana che si occupa del recupero e dello smaltimento di rottami metallici e ferrosi.

Il 1 Aprile 2017 H.A., un cittadino di nazionalità italiana di 45 anni, raccoglieva e abbandonava rifiuti per una successiva combustione illecita, con l’aggravante di aver commesso il fatto in un ambito di attività organizzata.

Il 12 maggio 2017 S.J, un cittadino di nazionalità straniera di 36 anni, si reca in una via del centro di Roma per caricare calcinacci e materiale di risulta da un cantiere per la ristrutturazione di un appartamento. I movimenti vengono registrati da un GPS installato di nascosto sul suo furgone.

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Il 30 maggio 2017 C.G. viene fermato da una nostra pattuglia mentre scaricava rifiuti ingombrati e mobilio nei pressi del campo nomadi. Due ulteriori illeciti erano stati registrati ad opera della stessa persona, da telecamere a lungo raggio, il 25 marzo ed il 1 aprile.

In data 6 giugno 2017 le telecamere nascoste hanno registrato R.V, un uomo di 68 anni di nazionalità straniera, appiccare nuovamente un incendio subito dopo l’intervento dei vigili del fuoco, che ne avevano appena spento uno.

In data 20 giugno 2017 vengono inquadrati S.A. e H.S, marito e moglie, che appiccano un incendio dopo aver abbandonato al suolo, unitamente ad altre persone, un ingente quantitativo di rifiuti: elettrodomestici, batterie, fusti contenenti solventi e prodotti chimici.

Al termine delle attività di questa mattina sono stati sequestrati 5 furgoni, trovati all’interno ed all’esterno del campo, utilizzati per compiere i reati contestati ai sensi dell’art 256 bis del Dlgs 152/06. Quattro le persone sottoposte a misure cautelari con obbligo di firma.

Indagini sono tuttora in corso per far luce su ulteriori responsabilità di privati cittadini e aziende, che hanno smaltito illegalmente i rifiuti pericolosi.

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