GUIDONIA - Mensa scolastica, 90 addetti protestano in piazza

Sit-in di cuochi, addette mensa, magazzinieri, autisti e nutrizionisti: attendono il Fondo di integrazione salariale e non conoscono il loro destino

Ancora in attesa degli ammortizzatori sociali e senza alcuna certezza sulla ripresa del servizio mensa a settembre.
Per questo stamane, venerdì 3 luglio, i novanta addetti al servizio mensa stanno manifestando in piazza Matteotti a Guidonia davanti al Municipio. Si tratta di donne, spesso separate e con figli, quindi monoreddito, ancora in attesa della Fis (Fondo di integrazione salariale, l’ammortizzatore corrispondente alla cassa integrazione per questo settore). Tra loro cuochi, addette mensa, magazzinieri, autisti e nutrizionisti.
Al loro fianco il consigliere della Lega Arianna Cacioni. “Allo stato attuale – dice la Cacioni – non sanno se e come riprenderà il servizio a settembre, perché dalle poche interlocuzioni con l’assessorato non emergono prospettive.
Già il 30 maggio avevo chiesto per loro una audizione in Commissione consiliare Cultura e pubblica Istruzione ma senza risultato. Negli altri Comuni si sta lavorando per inserire queste persone in altri servizi, come i centri estivi, consentendo agli operatori di guadagnare qualcosa nei mesi estivi e modulare con le autonomie scolastiche la ripresa del servizio in autunno.
Non possiamo dimenticare, infatti, che parliamo di operatori spesso con orario settimanale ridotto, circa 15 ore, e stipendi al di sotto dei 500 euro mensili.
Per questi motivi ho presentato un’interrogazione urgente al Sindaco, Michel Barbet e all’Assessore al ramo, Elisa Strani dai quali aspetto risposte in tempi rapidi”.

“Quest’anno siamo senza stipendio da marzo, chiediamo al comune di ricollocarci in altri lavori nei mesi estivi, ad esempio proponendo accordi con i privati per farci lavorare nelle mense dei centri estivi, come avvenuto in altri comuni” – spiega Veronica Sinibaldi, 29 anni, portavoce della protesta e addetta mensa da sette anni” – “Siamo disposte anche a fare altri lavori, pur di non rimanere a casa senza reddito per altri tre mesi, molte di noi sono donne sole o con figli a carico e sono in seria difficoltà”. Durante il sit-in in piazza è intervenuto il sindaco.

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