TIVOLI – Tribunale, arrivano sette nuovi giudici

L’annuncio del Presidente Stefano Carmine De Michele: la pianta organica dei Magistrati ora conta 30 unità

A giugno Tiburno lo aveva anticipato ed ora è realtà. Il Ministero di Giustizia ha assegnato sette nuovi giudici al Tribunale di Tivoli, un foro sottodimensionato dall’atto di fondazione nel 2001.

Ad annunciare il lieto evento ieri, mercoledì 16 settembre, è stato il Presidente del Tribunale Stefano Carmine De Michele in una nota inviata al Presidente della Sezione Penale Nicola Di Grazia, ai giudici in servizio in viale Arnaldi, a tutto il personale amministrativo e al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli.

Il Ministero ha deliberato un aumento di dotazione con 7 nuove unità nell’ambito della generale distribuzione dell’incremento nazionale dell’Organico della Magistratura. “Si tratta – scrive De Michele – in ogni caso (e pur con delle riserve che legittimamente si possono avere(, di un risultato storico che, correggendo la erronea determinazione del fabbisogno del Tribunale al momento della sua costituzione, cambia la qualità, il peso e le prospettive di questo Ufficio giudiziario, destinato in futuro a divenire una delle migliori realtà del Distretto del Lazio”.

“Per ottenere questo risultato – prosegue il Presidente – l’Ufficio si è speso al massimo delle sue possibilità, nel confronto con tutte le altre realtà del Lazio e del Paese che rivendicavano aumenti. Desidero perciò anzitutto ringraziare, quale Collaboratore insostituibile in questa vicenda, il Presidente Nicola Di Grazia che ha messo in campo tutte le sue competenze ordinamentali, tempo ed energie per seguire le alterne fortune della nostra posizione, nei passaggi avanti il Consiglio giudiziario, al Consiglio Superiore della Magistratura ed al Ministero”.

“Ringrazio poi in egual misura – prosegue De Michele – il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli, avvocati David Bacecci, per la passione con cui ha saputo, nelle più varie iniziative intraprese, rappresentare la quantità e qualità della domanda di giustizia emergente dal nostro Circondario, riuscendo così a veicolare nelle diverse Sedi Istituzionali la necessità che lo stato desse risposta adeguata alle istanze dei cittadini”.

Vale la pena ricordare che nel settore Penale i processi sono fermi al palo e che il 90 per cento di essi è stato rinviato di un anno per effetto della pandemia che ha letteralmente paralizzato l’attività giudiziaria già in affanno per la carenza di giudici.

“La nostra attenzione – conclude il Presidente – dovrà essere rivolta alle necessità del Personale amministrativo, ausilio indispensabile alla giurisdizione. Dovrà essere richiesto e ottenuto un assai significativo incremento, specie nei profili più alti”.

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