Posticipati i saldi estivi, ecco la nuova data unica in tutta Italia

Calo dello 0,8 % delle vendite al dettaglio a settembre

I dati Istat sulle vendite al dettaglio certificano che già a settembre è iniziato un rallentamento dopo il forte recupero che aveva caratterizzato l'andamento economico nel complesso nei mesi estivi

I dati Istat sulle vendite al dettaglio certificano che già a settembre è iniziato un rallentamento dopo il forte recupero che aveva caratterizzato l’andamento economico nel complesso nei mesi estivi. Numeri che probabilmente sono destinati di nuovo a peggiorare, alla luce della ripartenza dei contagi con l’autunno e delle misure restrittive di  giorni.

A settembre le vendite al dettaglio sono diminuite rispetto ad agosto dello 0,8% in valore e dello 0,4% in volume. Su base tendenziale si registra invece un aumento delle vendite dell’1,3% in valore e dell’1,5% in volume. Nel terzo trimestre 2020, le vendite registrano un aumento congiunturale del 13,9% in valore e del 13,7% in volume, grazie alla forte crescita dei beni non alimentari (+28,8% in valore e +27,4% in volume). In leggera flessione, invece, i beni alimentari (-0,7% in valore e -0,4% in volume).

Sulla base dei dati dell’Istituto di Statistica, la Coldiretti segnala che “volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo dell’8,6% nelle vendite rispetto allo scorso anno. Una situazione che evidenzia la situazione di difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che per risparmiare orientano le proprie spese su canali a basso prezzo e su beni essenziali come cibi e bevande, nel tempo del covid”. Le vendite degli alimentari infatti – precisa la Coldiretti – non diminuiscono su base mensile e annua e contribuiscono a mantenere positivo l’andamento delle vendite nel commercio al dettaglio insieme al commercio elettronico che cresce su base annua del 24,9%. “Un andamento sostenuto in realtà anche dal crollo dei consumi fuori casa in bar, ristoranti e mense per la preoccupazione del contagio, lo smart working e le minori disponibilità economiche che hanno favorito l’acquisto di alimenti da consumare tra le mura domestiche”.

Intanto sempre l’Istat mette in guardia sulle prossime probabile battute di arresto per la nostra economia dopo il forte rimbalzo registrato nel terzo trimestre dell’anno.  “A seguito del deciso recupero segnato nel terzo trimestre, i principali indicatori congiunturali sono tornati vicini ai livelli pre-crisi sanitaria” ma “le prospettive per i prossimi mesi appaiono incerte. A ottobre gli indici di fiducia hanno fornito segnali discordanti. La fiducia dei consumatori ha segnato un lieve calo mentre quella delle imprese è migliorata”, scrive l’istituto nella nota mensile sull’andamento dell’economia.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.