“Lotto contro il tumore da 30 anni ma secondo l’Inps sono migliorato e mi hanno abbassato l’invalidità”

La storia di Lorenzo Parroni costretto a presentare ricorso per l'ingiustizia subita

A trent’anni di distanza dal riconoscimento di invalidità al 100 per cento a causa di un problema oncologico alle ossa, si è visto ridurre la percentuale e togliere dunque la pensione con il relativo accompagno. È l’incredibile storia di Lorenzo Parroni, 46 anni, dopo la visita all’Inps dei giorni scorsi che gli ha sforbiciato pesantemente quei sussidi che gli consentivano di vivere una vita più serena viste le tante visite e controlli ai quali deve sottoporsi costantemente con relativo disagio e impegno per tutta la sua famiglia, in particolare della moglie Alessia Vitti. Residente a Fonte Nuova, da qualche anno si è trasferito a vivere a Civitella San Paolo. Adesso è costretto ad affidarsi a un avvocato e cominciare l’ennesima battaglia della sua vita per salvare quegli 800 euro complessivi.

“Sono profondamente avvilito – spiega – solo quattro anni fa mi è stato riconosciuto un aggravamento e mi è stato riconosciuto l’accompagno, perché non sono in grado di deambulare in maniera autonoma. Da allora le cose sono ulteriormente peggiorate, perché ho versamento e mi dovrò operare senza nemmeno la certezza di risolvere il problema. Ma lo smacco più grande è sentirsi dire che da allora sono migliorato del 25%”.

Il calvario di Lorenzo è iniziato nel 1991, quando aveva solo sedici anni. Aveva accusato un dolore al ginocchio destro e dopo una lastra ha scoperto il problema che gli ha condizionato tutta la vita: un osteosarcoma fibroblastico di 4° grado. Si fa curare a Bologna. Fa la chemioterapia e lo sottopongono a un intervento con la recisone di una parte di osso e l’inserimento di una protesi. Per dieci anni le cose vanno abbastanza bene, ma poi il calvario ricomincia. Di nuovo analisi, chemio pre e post, intervento con innesto di doppia protesi femoro-tibiale, ma stavolta la camminata non torna regolare. L’anno successivo una tac evidenzia due noduli oramai necrotici al polmone destro. Nel 2008 arriva una brutta infezione all’arto destro, ma grazie a sette interventi la gamba viene salvata dall’amputazione.

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“Mi hanno riconosciuto il 100 per cento di invalidità quando avevo 16 anni – spiega Lorenzo – poi durante le varie visite per la revisione che l’Inps mi ha fatto, lo stesso istituto ha potuto verificare che le cose sono andate solo peggiorando. Tutte le commissioni che mi hanno controllato hanno ritenuto giusto assegnarmi il 100% di invalidità. Nel 2005 ho avuto anche la 104 e nel 2007 me l’hanno confermata senza rivedibilità. Ma lo scorso 4 giugno è successo un fatto inverosimile. Nonostante la mia situazione sono tenuto a rivedibilità ogni due anni e l’Inps mi ha passato dal 100 al 75 per cento l’invalidità, dunque a meno che non hai reddito inferiore ai 4.931 euro l’anno questo significa perdere la pensione e l’accompagno. Purtroppo la mia non è la prima storia del genere che sento in questo periodo, infatti due persone che fanno parte della mia stessa associazione di malati oncologici (Rukije – Un raggio di sole) si sono viste ridurre l’invalidità dal 100%, una al 75 e l’altra al 50%. Allora abbiamo letto che durante il Governo Conte sono state aumentate le pensioni, ma cosa dobbiamo pensare che per non mandare fallita l’Inps hanno deciso di abbassare la platea dei beneficiari? Sono stati rivisti i criteri? Mi sembra il solito modo di fare le cose all’italiana che con una mano si dà e con l’altra si toglie, ma non è possibile in un periodo di crisi come questo prendersela con i soggetti più fragili. Nei casi come il mio non è possibile che ci siano miglioramenti. Passare al 75% significa che secondo loro io posso lavorare normalmente, ma io ho un’autonomia brevissima, mi stanco subito. Mi sono già consultato con il mio medico legale e mi ha spiegato che c’è la consuetudine per i disabili con recidiva oncologica che dopo due commissioni confermate viene consolidata la percentuale di invalidità senza ulteriori revisioni periodiche. Adesso dovrò fare ricorso, spero che se anche altri hanno subito questi torti si facciano sentire”.

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