Fratelli d’Italia

Una giornata di festeggiamenti e di sorrisi per i ragazzi campioni d'Europa

N’do stai?

Lo sbarco a Fiumicino, i primi applausi degli aeroportuali, il pullman azzurro, l’arrivo in albergo. La giornata romana degli Azzurri è iniziata così all’indomani della vittoria nello stadio di Wembley. E poi un crescendo, fra appuntamenti istituzionali e bagno di folla. Ogni tappa ha emozionato, fatto sorridere e commuovere.

Ognuno di noi porta con sé qualcosa di questo giorno speciale, dai festeggiamenti al Quirinale e a Palazzo Chigi all’esultanza  della folla impazzita per i campioni d’Europa.

Per gli Azzurri l’orgoglio di Mattarella e di Draghi e nessun timore reverenziale nei confronti dei palazzi delle massime istituzioni.

Parte l’inno di Mameli nei Giardini del Colle ed i ragazzi lo cantano come se fossero ancora a Wembley.  L’emozione iniziale si stempera immediatamente con le immagini televisive della finale. Bonucci si gira verso i compagni e intona il coro: “I campioni dell’Europa siamo noi”.

Il ct Roberto Mancini ringrazia il presidente Mattarella,“Grazie per essere stato il nostro primo tifoso”.

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Chiellini dedica la vittoria anche a Davide Astori, il giocatore della Fiorentina morto tre anni fa. Il capitano della Nazionale dice che è stata l’amicizia il cemento di questa squadra: “Se oggi ci troviamo qui, non è solo per aver segnato un rigore in più dei nostri avversari ma perché quel rigore lo abbiamo trasformato condividendo uno dei sentimenti più belli della vita, l’amicizia “. E quindi si è rivolto a Matteo Berrettini, presente al Quirinale. “Matteo in queste settimane ci hai fatto entusiasmare. Abbiamo tifato per te come se fossi un nostro compagno, un fratello, quello che mi permetto di dirti di non smettere mai di sognare. Questo legame ci ha fatto sentire fratelli d’Italia”. Mancini regala al Capo dello Stato una maglia azzurra con il numero 10 e la scritta Mattarella. Parla a braccio il presidente: “Siete stati accompagnati e circondati dall’affetto degli italiani e li avete ricambiati rendendo onore allo sport. Così come ha fatto Berettini. Arrivare alla finale di Wimbledon è già un grande traguardo, ma la rimonta del primo set equivale a una vittoria”.

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Dal Quirinale a Palazzo Chigi  il passo è breve. “Siete entrati nella storia. Ci avete messo al centro dell’Europa”, dice Draghi. Ma il pezzo forte arriva con un “siparietto” improvvisato del premier durante il discorso istituzionale. Si è complimentato con il portiere Donnarumma cercandolo fra i compagni di squadra con un classico del vocabolario romanesco: “n’do stai?”. Il premier si è poi lasciato andare ad un sorriso emozionato, seguito dagli applausi di tutti i presenti.

La giornata romana degli Azzurri non è ancora finita qui: inizia la meravigliosa parata sul pullman scoperto lungo le strade del centro. Ed è una gran festa per tutti.

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