Pensioni, governo tratta coi sindacati

Si prevede la proroga di un anno per Opzione Donna

L’accordo è di là da venire. In campo nella trattativa non ci sono solo i sindacati, ma anche i partiti, ciascuno con una prospettiva da proporre e un metodo da adottare. Il requisito che ai tecnici pare imprescindibile è quello dei 41 anni di contributi.

L’ipotesi di lavoro è quella di prorogare un anno Opzione donna. Le donne che lavorano potranno così andare in pensione anche a 58 anni se hanno 35 anni di versamenti. Sarebbe così una pensione maturata su metodo contributivo. Ma si discute anche di prolungare di un anno l’Ape sociale. IN questo caso la platea di chi ne beneficia si estenderebbe a chi lavora in attività usuranti.

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Martedì non andavano bene queste ipotesi. Il giorno dopo sono apparse più digeribili al governo. Ma il governo la spunta sul criterio per cui, anche se con trauma attenuato per i lavoratori in predicato di andare in pensione, ci sarà una gradualità. L’impianto originario della Fornero però resta. Sul punto il presidente del Consiglio Mario Draghi non prescinde. Ma il problema si condensa sui numeri. I seicento milioni previsti dalla Finanziaria per inserire queste condizioni di attenuazione sono troppo pochi, secondo il sindacato.

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