Gli Usa riaprono i confini (ma solo con vaccino e tampone)

In Svizzera ristorante chiuso con blocchi di cemento, Germania nuoci record di casi

Voli pieni, dopo quasi due anni, per la prima volta dall’inizio della pandemia gli Stati Uniti riaprono a turisti e viaggiatori dal resto del mondo. Un allentamento delle restrizioni anti-Covid per gli arrivi da Europa, Cina, India, Brasile e Sudafrica, sia per turismo che per motivi di studio o di lavoro, che ha già portato a un boom di prenotazioni. Ma il via libera riguarda – ricostruisce l’Ansa.it in questo servizio – solo i vaccinati con sieri riconosciuti dall’Organizzazione mondiale della sanità, cui viene anche chiesto un tampone negativo nelle 72 ore precedenti all’arrivo.
A sottolineare il valore simbolico del momento, i voli delle due compagnie britanniche storicamente rivali British Airways e Virgin Atlantic sono decollati simultaneamente ieri mattina da Londra.
Entusiasmo e applausi anche a Fiumicino, dove compagnie aeree e passeggeri sono stati omaggiati con gadget e colazione made in Italy. Dalla giovane coppia in luna di miele a manager e imprenditori, anche i primi voli per gli Usa da Roma sono già quasi a pieno regime.
Lunghe code anche di auto si sono formate dal Messico e dal Canada per entrare in Usa, dopo la riapertura delle frontiere rimaste chiuse da marzo 2020 a causa della pandemia.
In Germania picchi di positivi e attacchi ai medici antiCovid
Mentre l’America riapre, l’Europa continua a fare i conti con gli aumenti dei casi. In Germania, dove la cancelliera Angela Merkel si dice “molto preoccupata” per la situazione epidemiologica, si è registrato il nuovo record settimanale di casi per ogni 100mila abitanti, a quota 201,1, superando il precedente picco del dicembre 2020. Sotto accusa ci sono le sacche di resistenza alla campagna di immunizzazione. Per Berlino, è “assolutamente chiaro che vi sia un legame: i dati più alti di incidenza e di ricoveri si registrano nelle regioni in cui ci sono le quote più basse di vaccinati”. E aumenta nel Paese il fenomeno delle aggressioni – insulti, attacchi, minacce di morte – ai medici che partecipano alla campagna vaccinale anticovid. È l’allarme lanciato dalle associazioni di categoria in questi giorni, attraverso i media tedeschi. E l’Anticrimine federale della BKA conferma che no vax e negazionisti del virus stiano diventando un “rischio rilevante”.
Dalla Russia alla Grecia livelli da record
Il Vecchio Continente resta epicentro globale della pandemia. I contagi rimangono a livelli record dalla Russia – dove si è conclusa una settimana di chiusura forzata di uffici e negozi – alla Grecia. Da qui le campagne contro i no vax. Il lockdown mirato in Austria – dove chi rifiuta il siero non può più accedere a ristoranti, movida, parrucchieri, hotel, eventi culturali e agli impianti sciistici di risalita – ha fatto impennare in pochi giorni le prime dosi. E anche l’università Alpen Adria di Klagenfurt ha annunciato che dal 15 novembre negherà l’accesso a personale e studenti no vax: “Non è cattiveria ma buon senso che ci spinge a questo provvedimento. Chi rifiuta categoricamente il vaccino – ha detto il rettore Oliver Vitouch – dovrebbe interrogarsi se l’università è la cosa giusta per lui”.
In Svizzera ristorante chiuso con blocchi di cemento
Un pugno duro con esiti anche paradossali come in Svizzera, – continua l’Ansa – dove un ristorante no pass che si rifiutava di chiudere è stato sbarrato con blocchi di cemento. La Danimarca reintrodurrà il pass sanitario obbligatorio due mesi dopo l’alleggerimento delle restrizioni anti-Covid. Lo ha annunciato il governo.

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