MONTEROTONDO – “I liceali erano delusi per la cogestione negata”, parla la preside

Ecco perché e come manifestavano gli studenti finiti nel mirino della casalinga

Striscioni, cori, fumogeni, ma anche lancio di petardi.

Studenti si recano a scuola al Liceo Classico Gaio Valerio Catullo di via Tirso a Monterotondo

Manifestavano così stamane, venerdì 26 gennaio, gli studenti del Liceo Classico “Gaio Valerio Catullo” di via Tirso a Monterotondo finiti nel mirino della pistola ad aria compressa di una 60enne italiana esasperata dal trambusto mattutino e fermata dai carabinieri e dalla Polizia Locale (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Giuseppina Frappetta, Dirigente scolastica del Liceo Classico di Monterotondo

Il quadro emerge dall’intervista rilasciata al quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv da parte della Dirigente scolastica Giuseppina Frappetta, stando almeno a quanto riferitole dal personale dell’Istituto.

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“La manifestazione si è svolta all’esterno della scuola – premette la Preside del Liceo Classico di via Tirso – Mi dicono che avessero cartelli e striscioni e sarebbero stati lanciati petardi in strada. Io ero all’interno e non ho visto”.

Stamane soltanto il 30 per cento dei 1.260 iscritti, suddivisi in 55 classi, è entrato a fare lezione al Liceo Classico Catullo. Il restante 70%, almeno in teoria, era all’esterno dei cancelli a manifestare il dissenso per la decisione adottata mercoledì sera dal Collegio dei Docenti di negare la co-gestione richiesta dai rappresentanti d’Istituto.

“Gli studenti avevano proposto 4 giorni di Didattica alternativa – prosegue la Preside Giuseppina Frappetta – che lo scorso anno scolastico era stata autorizzata, salvo poi emergere alcune criticità in ordine alla sorveglianza e alla sicurezza.

Diciamo che gli studenti sono rimasti delusi dal “no” del Collegio dei Docenti, per questo nella giornata di ieri ho incontrato i rappresentanti illustrando loro quanto deciso dagli insegnanti, o almeno dalla maggioranza di essi”.

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