GUIDONIA – Coppie gay, no dell’opposizione a registrare i figli nati all’estero

Mozione in Consiglio comunale per scongiurare il “Modello-Milano” e far rispettare la legge

L’obiettivo è scongiurare il “Modello-Milano”, che ad agosto è riuscito a farsi assegnare, per la prima volta in Italia, il potere di valutare e registrare gli atti di nascita all’estero dei figli di coppie omogenitoriali, togliendolo ai tribunali.

A pagarne lo scotto sarà il genitore non biologico, che non vedrà sancito alcun diritto o dovere legale nei confronti del bambino.

Lunedì pomeriggio 25 settembre a Guidonia Montecelio approda in Consiglio Comunale la questione relativa alla registrazione in Anagrafe di figli delle coppie gay, bloccato dal Governo Meloni con la Circolare 3/2023 del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Al primo punto dell’ordine del giorno è prevista infatti la discussione della mozione presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Adalberto Bertucci più altri 4 consiglieri di opposizione proprio sulla trascrizione degli atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali.

Il documento è finalizzato ad impegnare “il sindaco Mauro Lombardo e la giunta affinché il Comune adotti tutte le iniziative volte ad assicurare che le operazioni di trascrizione degli atti di nascita avvengano nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge, dell’ordine pubblico e in conformità all’orientamento giurisprudenziale in più occasioni espresso dalla Corte di Cassazione, in particolare a quello richiamato dalle Sezioni Unite Civili nella sentenza 38162/2022, così come richiesto anche dal Ministero dell’Interno-Dipartimento degli Affari Interni e territoriali con circolare 3/2023”.

La mozione prende le mosse dall’iniziativa del sindaco di Milano Giuseppe Sala, che – a seguito dello stop imposto a inizio anno dal Governo Meloni ai riconoscimenti e alle trascrizioni degli atti di nascita dei bambini e delle bambine delle coppie omogenitoriali maschili – aveva chiesto al Ministero dell’Interno la possibilità di continuare a trascrivere quantomeno un riferimento al genitore biologico per evitare che il minore si trovasse in Italia senza residenza, carta identità, possibilità d’accesso negli asili nido e ad altri servizi.

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Il mese scorso il sindaco Sala ha raggiunto un compromesso col Viminale annunciando di poter riprendere la trascrizione degli atti di nascita di minori nati all’estero con due papà o due mamme, anche se con la sola indicazione del genitore biologico.

Di conseguenza, il cosiddetto “genitore d’intenzione” dovrà riconoscere il bambino attraverso l’istituto dell’adozione in Tribunale, come chiarito dalla Corte di Cassazione nella sentenza 38162/2022.

«Per la prima volta il ministero dell’Interno ha chiarito che il Comune di Milano può valutare, ai fini della trascrizione del papà biologico del bimbo nato all’estro anche i cosiddetti atti ulteriori, che attestano chi sia il padre biologico e il percorso che la famiglia ha intrapreso – ha chiarito in un video messaggio il sindaco Sala – Non era mai successo che il ministero acconsentisse a lasciare che fossimo noi Comune e non il Tribunale a poter valutare i cosiddetti atti ulteriori in aggiunta al solo atto di nascita».

La mozione dei consiglieri di opposizione di Guidonia Montecelio si inserisce in un momento storico nel quale il tema della genitorialità di coppie dello stesso sesso è al centro del dibattito politico e mediatico.

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A giugno scorso in Parlamento è stato avviato l’iter sulla controversa proposta di legge, presentata da Fratelli d’Italia, che intende rendere la gestazione per altri un reato universale, ossia perseguibile se commesso all’estero da un cittadino italiano.

La Procura di Padova ha impugnato 33 certificati di nascita relativi ad altrettante coppie di mamme, registrati dal sindaco Sergio Giordani dal 2017 ad oggi.

Nel frattempo, a marzo, con una risoluzione approvata a larga maggioranza, il Parlamento europeo ha condannato il governo italiano per aver imposto al sindaco di Milano lo stop alle trascrizioni dei figli di coppie omogenitoriali.

Vale la pena evidenziare che in Italia non esiste una legge che regolamenti e tuteli la genitorialità di una coppia omosessuale.

L’ordinamento italiano riconosce solo la responsabilità del genitore biologico del bambino, mentre dal punto di vista legale il genitore elettivo non esiste.

La legge sulle Unioni Civili ha regolato i rapporti della coppia omosessuale, senza però regolamentare la relazione della coppia con i figli nati al suo interno.

A differenza della maggior parte dei Paesi europei, l’Italia non ha mai varato una legge di tutela specifica e questo vuoto giuridico va a minare i diritti fondamentali delle coppie omogenitoriali, lasciando senza tutele i loro figli e dando origine a discriminazioni.

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