“Mangio, bevo e faccio l’amore. La mia vita? Tutta avventura”

“Ho fatto il netturbino per 27 anni qui a Montecelio, quando la raccolta si faceva coi sacchi casa per casa. Nella vita ho conosciuto le brutture della guerra, le notti passate a dormire in montagna sopra Palombara, dove sono nato, ma adesso sono felicissimo”. 
Renato Mastropietri, 83 anni, vive al Borgo dal 1954 quando proprio per lavoro e per amore ha deciso di stabilizzarsi e non fare ogni giorno su e giù con la corriera. Definisce la sua vita avventurosa e comunque non si è mai annoiato.

È sposato con Maria Masciarelli, 76 anni, proprio dal gennaio di quell’anno. Guardarlo e parlarci fa dimenticare di avere di fronte un vecchietto. Gesticola, scherza, si sbraccia e ha una memoria di ferro. 

 

Renato, lei è contento di quello che ha vissuto?
“Moltissimo. Ho fatto tutto ciò che volevo, mi sono costruito casa e l’ho fatto anche per i miei due figli, un maschio di 50 anni e una femmina di 56. Ho anche quattro nipoti e tre bisnipoti, una bella famiglia numerosa che non ha problemi economici. E io mi sono divertito in vita mia e tutt’ora non sto certo ad ammuffire dentro casa. Vado a caccia, vado a funghi, mangio e bevo senza problemi. Mia moglie fa certe fettuccine… Insomma, una vita piena e avventurosa senza dubbio”.

 

Come si divertiva da giovane?
“Andavo a ballare al Grottino, una sala di Palombara dove mi portavano le cugine più grandi fin da quando avevo 14 anni. E poi s’andava dietro alle ragazze o si organizzavano le scampagnate la domenica. Questo c’era e questo facevamo”.

 

Quanti lavori ha fatto in vita sua?
“Prima di entrare al Comune come netturbino nel 1964, ho fatto il manovale un po’ in giro. Sei mesi all’aeroporto di Guidonia, un po’ più di un anno alle cementerie. Mi sono arrangiato, oltre ad aver fatto il militare, ovviamente”.

 

E oggi, a 83 anni, è in salute?
“Non prendo nemmeno una pasticca! Neanche per quella cosa lì…”

 

Per il sesso? Lo fa ancora?
“E certo! Due volte a settimana, fisse, non si scappa”.

 

Si ricorda qualche episodio dell’infanzia?
“Beh, vista la mia età, ho vissuto la seconda guerra mondiale. Mi ricordo una volta che insieme a mio cugino e ad un amichetto, eravamo proprio ragazzini, trovammo due sacchi pieni di banconote nell’ufficio del comandante nazista che presidiava la zona di Palombara. Andavamo sempre lì per rimediare caramelle e cioccolatini, ma quella volta non c’era nessuno. Alla fine non portammo via nulla, avevamo paura di ritorsioni sui nostri padri.
E poi quei mesi del ’44 in cui vivemmo in montagna, quando vidi tre cadaveri nel bosco: madre, padre e figlioletta. Avevo solo 15 anni, rimasi imbambolato per diversi secondi, mio padre Settimio mi gridò di sbrigarmi. Ero traumatizzato”.

 

Della politica che ne pensa?
“Che è diventata uno schifo. Io ho sempre votato a sinistra, pensi che a 13 anni già mi interessavo al Partito Comunista, che al tempo era detto “dei Lavoratori”. Mi ero incuriosito perché mentre stavo gironzolando vicino la chiesa del paese sono passati dei signori che dicevano di andarsi ad iscrivere”.

 

Passando all’oggi, è soddisfatto della condizione dei suoi figli?
“Sì, sono sistemati bene, da tanto tempo ormai. Li ho aiutati entrambi per comprare casa, ma solo perché desideravo farlo, non perché ne avessero reale bisogno. Che ne penso degli over 30 attaccati alle braghe? È sbagliato, devono cambiare atteggiamento”.

 

Progetti per il futuro?
“Campare il più possibile”. 

 

Sua moglie Maria: come l’ha conosciuta?
“Nel ’49 mio cugino grande si fidanzò con una ragazza di Montecelio, che poi sposò. Questa ragazza aveva una sorella e la conobbi così la prima volta. Poi passò il tempo, ci rivedemmo dopo il militare nel 1952 perché venne a trovarmi a Palombara. Io le chiesi di fidanzarci, lei mi disse di sì e la domenica successiva andai subito a presentarmi ai suoi. Si usava così al Borgo”.

 

Crede ancora nell’amore?
“Come no! Dopo 58 anni di matrimonio io mi ritengo ancora innamorato di mia moglie. Adesso, invece, i giovani d’oggi fanno le cose senza pensarci, senza sentimento. Si conoscono, fanno l’amore, si sposano e poi magari tempo il viaggio di nozze già si sono separati. Mancano i valori forti”.

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